Comunali, parte la corsa di Di Lieto con tre forze politiche a sostegno foto

Schierati i simboli di  Calabria Resistente e Solidale, Partito della Rifondazione Comunista Catanzaro e Potere al Popolo Catanzaro

Calabria Resistente e Solidale, Partito della Rifondazione Comunista Catanzaro e Potere al Popolo Catanzaro accanto a  Francesco Di Lieto per le comunali di giugno. La presentazione della candidatura di Di Lieto si è svolta stamattina nella sala giunta della Provincia. Presente, anche, la senatrice Bianca Laura Granato.

“Una candidatura che nasce dal basso in maniera coerente” – esordisce Di Lieto. “Ci rivolgiamo alla Catanzaro che nessuno considera. Pensiamo di avere il consenso della cittadinanza”. Rispetto al Pd ha aggiunto: “Il Pd è il partito che ha affossato il sistema Riace, è il partito di Minniti che adesso vende armi. E’ il partito che ha reso stabile la precarietà”.

Sull’ipotesi ballottaggio l’aspirante sindaco ribadisce la linea di coerenza della sua squadra sottolineando: “Noi siamo alternativi a questa finta contrapposizione”.

Di Lieto ha presentato la candidatura nel corso di una conferenza stampa alla presenza dei vertici delle formazioni che la sostengono con la presenza anche del Partito del Sud.   “La mia è una candidatura – ha detto Di Lieto – che nasce dal basso in maniera coerente con un percorso che abbiamo già intrapreso con un gruppo di amici nelle scorse elezioni regionali. Riteniamo che ci sia altro rispetto al Governo Draghi e che questo governo sia minoranza nel Paese. Rapporti con il Pd? La nostra non è una scelta di principio: il Pd è il partito che ha affossato il modello Riace che aveva esportato il nome della Calabria in tutto il mondo; il partito di Marco Minniti che, se non sbaglio, adesso vende armi; è il partito che ha reso stabile la precarietà, ha abolito l’articolo 18 e che adesso è a favore della guerra. Qualche domanda, forse, andrebbe posta a chi invocava Gino Strada per esempio come commissario della sanità calabrese e oggi lo tradisce per una scelta di convenienza”.

“Noi restiamo lì: siamo contro la guerra – ha aggiunto Di Lieto – e per il rispetto della Costituzione. Siamo alternativi a ogni contrapposizione. Laddove si dovesse andare ad un ballottaggio non sceglieremo perché onestamente stiamo parlando di due facce, seppur rispettabili, della stessa medaglia”.

“Avete mai visto – ha detto ancora il candidato sindaco della sinistra – un Consiglio comunale che migra. Ci sembra di avere a che fare con le vacche di Fanfani. Infatti, si vergognano loro stessi di quello che hanno combinato e ammainano simboli e bandiere”. Di Lieto ha parlato poi della possibile presenza di De Magistris nella coalizione a sostegno di Fiorita. “A me non risulta francamente – ha detto – che de Magistris sia entrato nel campo largo; laddove questo fosse vero mi dispiacerebbe però la domanda andrebbe posta a lui. Noi proseguiamo con coerenza ritenendo che i principi non siano vagoni ferroviari dove si sale e si scende a proprio piacimento”.

“Noi comunque vogliamo occuparci degli ultimi, di quelli che non hanno voce – ha sottolineato Di Lieto – e di cui ci si parla solo in campagna elettorale. Per noi importante la redistribuzione della ricchezza di quel poco che resta a Catanzaro. A partire da piccoli segnali: pensare ad un riscrittura dei regolamenti comunali dei tributi, ad aliquote costituzionalmente orientate che prevedano che chi più ha più deve dare, chi meno ha meno deve dare e chi non ha nulla, non deve dare nulla. E’ un principio oserei dire biblico ma è la costituzione che ce lo dice. Le liste? Avremo in teste pensanti che, probabilmente, porteranno pochi voti ma non ce ne importa
nulla. Chi sta brigando per avere i capi elettori sono altri noinon li vogliamo. Lavoriamo per due liste che saranno fatte da persone pulite e che vogliono mandare un messaggio chiaro al Paese. Vorrei, infatti, che il 12 giugno, giorno del mio compleanno, Catanzaro assumesse il ruolo guida della regione e diventasse una capitale de Mediterraneo mostrando che c’è altro rispetto al Governo Draghi, quello delle banche, delle grandi imprese, dei potentati economici e che è minoranza. Noi ci
prenderemo cura dei cittadini, iniziando dagli ultimi”.

“Noi – ha sostenuto ancora – non abbiamo nessun pudore ad esporre le nostre bandiere e non pesiamo le persone in base ai numeri”.