Un anno di Occhiuto presidente: “Talvolta ho l’impressione che questa regione non sia stata mai governata”

Gli auguri alla stampa regionale occasione per un bilancio tra governo ordinario e impegno ad acta sulla sanità

Roberto Occhiuto uno e bino: presidente della giunta regionale della Calabria e commissario ad acta per il Piano di rientro dal debito sanitario. Nessuno da dieci anni a questa parte era riuscito ad assommare in una sola persona le due funzioni, in Calabria assorbendo la sanità gran parte di energia e tempo, basta guardare al bilancio che viene approvato questa sera in Consiglio per rendersene conto. Nominato commissario a novembre 2021 nel primo Consiglio dei ministri utile a un mese sua elezione, fu quello il primo evidente successo dell’ex parlamentare che non nasconde la congiunzione favorevole di essere stabilmente inserito nei circuiti politici nazionali che contano e di poter per questo giocare le carte del credito richiesto e della fiducia concessa, nel tentativo di correggere e finanche ribaltare la narrazione corrente della Calabria con due azioni convergenti sul binario Roma-Catanzaro da percorrere nei due sensi, possibilmente nell’alta velocità che il presidente vorrebbe fosse applicata alla linea ferroviaria ma che intanto è riuscito a imprimere alla sua azione di governo.

Generico dicembre 2022

Tutto si può dire al politico cosentino men che non agiti problemi e non cerchi soluzioni, in qualche caso anticipando i tempi e dettando i temi: è successo, per dire con la questione dei medici a gettone per non parlare dei cubani, oppure con l’auspicato rigassificatore a Gioia Tauro, con annessa piastra del freddo. Il tutto abilmente preceduto e seguito da un’efficiente informazione, e non potrebbe essere altrimenti in un politico cresciuto partendo dal mondo dei media. A questa sensibilità si deve l’iniziativa assunta questa mattina nel convocare i giornalisti al dodicesimo piano della Cittadella regionale di Catanzaro per un semplice scambio di auguri, rinnovando una tradizione che si era persa “per testimoniare l’attenzione del governo regionale – ha detto – nei confronti della stampa calabrese, presidio di libertà e di coscienza critica per chi governa, dimostrando grande attenzione al lavoro che svolge, quando ne parla bene e quando ne parla male”. Inevitabilmente, l’occasione è stata propizia per rivolgere al presidente Occhiuto diverse domande, alle quali non si è sottratto: non lo fa mai, figuriamoci in questo frangente appena al di sotto della formalità consueta. Forse per questo qualche espressione gli è riuscita più lapidaria del solito, appena mitigata dalle figure retoriche derivanti da un habitus che in altri tempi si sarebbe definito democristiano. Tipo: “non ho mai voluto polemizzare con coloro che mi hanno preceduto, ma francamente talvolta ho l’impressione che questa regione per tanti anni non sia stata governata”. Alla faccia del non polemizzare: in una sola riga si traccia il giudizio di inutilità di perlomeno due generazioni politiche.

Occhiuto (ri)prende da subito l’esempio della sanità: “La sanità è in macerie, ma lo stesso ritardo l’ho riscontrato in molti altri settori strategici: nell’idrico, la nostra regione è ricchissima di acqua eppure soffre la siccità, nessuna azione per tirare fuori dalla liquidazione Sorical e investire sulla rete di distribuzione e sulle dighe, sulla depurazione, sull’ambiente siamo riusciti di evitare di spedire all’estero rifiuti pagando 320 euro a tonnellata come in passato, gli impianti sono pochi, stiamo raddoppiando il termovalorizzatore. La Calabria nel corso degli anni è stata trascurata e dal governo nazionale e dai decisori politici regionali. Lo sapevo, ma non immaginavo fino a questo punto. Come sto dicendo a molti miei amici ministri, fare le cose per bene in Calabria è molto più sfidante che farle per bene altrove”. È risultato molto soddisfacente a Occhiuto, per esempio, conseguire il primato della Calabria come regione con minor numero di incendi, l’esatto opposto di quanto era riferito nelle edizioni di telegiornali e sulle prime pagine dei giornali nazionali. Frutto di convincimento degli operai forestali, del coinvolgimento della Protezione civile, anche con l’aiuto dei droni nel beccare qualche piromane.

Gli impegni prossimi venturi: “Nel 2023 continuerà l’impegno nella sanità, finalmente si metterà mano al sistema dell’emergenza urgenza, si investirà parecchio sui Pronto soccorsi, ci saranno avanzamenti nella costruzione dei grandi ospedali che ho trovato fermi. Per altro si andrà vanati nel ciclo idrico con Sorical che diventerà soggetto unico e inizierà l’azione sui depuratori. Metteremo a terra il raddoppio del termovalorizzatore e continueremo a investore sui nuovi impianti e sulla raccolta differenziata. Tanto lavoro ma tanta voglia di svolgerli”. Sul Ponte dello Stretto, Occhiuto non vede l’ora che si ponga la prima pietra, d’accordo in questo con il ministro Salvini, con il ponte arriveranno anche le altre strade, con stanziamenti cospicui di cui non ha analogo ricordo. Prende spunto dalla discussione odierna in Consiglio della legge sulla ludopatia per ribadire il suo massimo rispetto per l’Assemblea legislativa.

Ma: “i consiglieri sanno che quando assumo iniziative di governo la partecipo a loro, ma non consento ingerenze. Faccio lo stesso con le iniziative del Consiglio, svolgo se mai talvolta un’azione di moral suasion, a volte ci riesco a volte no. Ho rapporto di grande responsabilità con i consiglieri reginali che devono occuparsi di fare le leggi e controllare l’azione di giunta, ma rispettando i ruoli. La commistione che c’è stata negli anni passati tra il Consiglio e il Governo regionale non ha fatto bene né all’uno né all’altro. Da parte mia sto cercando di realizzare ciò che lo Statuto dice deve essere l’azione regionale che deve governare e occuparsi meno di gestione. Giudico preziosi in suggerimenti che provengono dal Consiglio, ma non quando tendono a occuparsi di gestione, una cosa che non mi interessa”.

Ultima questione la delega al Turismo trattenuta a sé: una critica all’esposizione scenografica di Milano? Nega decisamente Occhiuto: “No, no, no. Credo che l’assessore e ora senatore Orsomarso abbia investito grandi energie nella promozione della Calabria. Quindi non c’è correlazione tra i due fati. Ho trattenuto la delega perché credo che il turismo sia un asset strategico per la Calabria, la Regione continuerà a promuovere iniziative fuori dalla regione. La mia idea è però quella di associare interventi importanti nella promozione interventi altrettanto importanti nella qualificazione dell’offerta turistica. Vendere il prodotto significa renderlo di qualità. Nella mobilità a sostegno del turismo per esempio, far venire turisti e non dargli la possibilità di spostarsi liberamente non è proprio il massimo. Questa è la ragione per cui ho inteso trattenere la delega al turismo”.