Donato: il vero nodo è la costituzione della nuova Azienda Dulbecco

“L’azione del Commissario presidente Occhiuto è volta a ritardarne l’avvio”

Va diretto sul punto che ritiene fondamentale il professore Valerio Donato, docente di Diritto privato all’Umg e consigliere comunale di Catanzaro: “Da tempo dico che c’è un problema sulla Facoltà di Medicina, ma soprattutto che essa costituisce il grimaldello per bloccare l’integrazione delle Aziende ospedaliere Mater Domini e Pugliese Ciaccio. É una programmazione che parte da lontano. Il presidente Occhiuto ha tentato in ogni modo di rallentare il processo con argomentazioni tecniche ragionevolmente infondate”.

Valerio DonatoValerio Donato

Quali sono, professore Donato?
“In primo luogo il presidente Occhiuto arriva a dire che l’Azienda Mater Domini non esiste, perché manca il Dpcm per la costituzione dell’Azienda. È lo stesso Occhiuto a porre il problema al ministro nel promemoria e quadro sinottico in cui vengono indicati tempi e misure dell’integrazione: non esiste, sostiene Occhiuto, l’Azienda Mater Domini e dunque bisogna approvare un atto che la renda esistente. Punto Due, ancora più grave. Sostiene sempre Occhiuto che l’integrazione tra le due Aziende darebbe luogo a una nuova Azienda. La legge costituiva, come si sa, prevede una fusione per integrazione come d’altra parte aveva indicato la Corte Costituzionale nella pronuncia che rigettava la precedente legge proposta dall’onorevole Tallini. In verità, la fusione per incorporazione non costituisce una nuova Azienda. Invece nel Dca del Commissario si ritiene che l’Azienda Dulbecco dovrebbe costituire una nuova Azienda. Il che significa che per costituirla bisognerebbe attendere almeno quattro o cinque anni, perché le procedure previste sono molto complicate. La nuova denominazione da Mater Domini a Dulbecco dovrebbe indurre a qualificare la Dulbecco come nuova Azienda. In realtà una sentenza per le società della Corte d’Appello di Taranto dichiara che la nuova denominazione di un’azienda incorporante non implica la costituzione di una nuova società. Ma se pure fosse così, sarebbe sufficiente modificare la legge regionale. Non si comprende perché il presidente Occhiuto voglia introdurre una procedura di lungo periodo, segno evidente che ha esigenza di ritardare l’avvio della Dulbecco perché impatta in maniera negativa sui suoi progetti sul sistema sanitario”.

Professore, introduce un argomento che non era stato ancora considerato. Ci sarebbe un’azione volutamente frenante da parte del presidente- commissario?
“Relativamente al tema dell’inesistenza della Mater Domini, esiste un groviglio di norme. Nel momento in cui la Mater Domini veniva costituita era in vigore una specifica norma che prevedeva il potere della Regione di costituire in Azienda ospedaliera i presidi in cui si svolgono gli insegnamenti di Medicina. La legge 96/94 della Regione Calabria prevede ciò con decreto del Presidente della giunta regionale. I due presupposti di Occhiuto sono entrambi falsi e non sostenibili tecnicamente. Se li si vuole adottare vuol dire che si vuole semplicemente ritardare la costituzione della Dulbecco. Il problema non è la Facoltà di medicina. Se si vuole quella di Cosenza, le due facoltà entrino pure in concorrenza e in competizione, non penso che si possa avere timore della concorrenzialità. Il vero problema è la non costituzione della Dulbecco che sarebbe la vera iattura per l’economia della città di Catanzaro e per il Servizio sanitario regionale. È da qualche mese che il presidente Occhiuto ha sotto mano il protocollo d’intesa e non lo sottoscrive. Però ha sottoscritto subito il protocollo d’intesa, e poi bisogna intendersi se lo sia veramente, tra Regione e Università della Calabria pur non essendoci i presupposti di legge. Anche qui occorre fare chiarezza”.

È il tema dell’ultimo Dca emanato, il 197 del 30 dicembre.
“Questo protocollo d’intesa avrebbe dovuto essere stipulato ai sensi di un decreto specifico, il 517/99, che disciplina i rapporti tra Università e Regione. In realtà il protocollo non viene adottato ai sensi di quel decreto, perché non c’è ancora un corso di Medicina che ancora attende la valutazione da parte dell’Anvur. Ma lo si è fatto ai sensi del 502/92 che riguarda le Aziende ospedaliere, ma lo fa con i contenuti propri del 517/99 prevedendo in futuro il corso di laurea. È evidente che siamo al di fuori di qualsiasi regola, e se il provvedimento venisse sottoposto al Ministero sarebbe bocciato. Probabilmente ciò è utile al presidente Occhiuto per dimostrare all’Anvur che il corso di Medicina e Tecniche digitali che è stato previsto oggi come nuova istituzione è qualcosa di diverso rispetto al corso interfacoltà attualmente in svolgimento”.

A proposito di questo corso e dell’accordo che era stato stipulato solo un anno fa, si è rivelato ben labile. E visto che siamo in argomento, ha suscitato perplessità l’astensione del rettore De Sarro al Coruc.
“È disdicevole non avere rispettato i patti stretti tra le due Università. Qualunque uomo d’onore dovrebbe farlo. Non c’è altro da dire. L’astensione in seno al Coruc del rettore De Sarro è stata enfatizzata fuori luogo. L’astensione è irrilevante. Lo si fa per distrarre, per porre l’attenzione su qualcosa di second’ordine. Il rettore De Sarro avrà voluto dimostrare in quel modo l’abbandono del voto su un atto che francamente è al di fuori di ogni logica. Penso che ciò venga enfatizzato da coloro che non vogliono dire chi sono i veri responsabili, ovvero il presidente Occhiuto e il rettore di Cosenza Leone”.

Valerio Donato
Valerio Donato

Ma perché l’Azienda Dulbecco fa paura?
“L’Azienda Dulbecco fa paura perché prevede circa 900 posti letto, il che implica un’economia molto forte che preclude l’istituzione di una nuova struttura sanitaria significativa in altri luoghi del territorio regionale. Se i posti letto sono oltre 900 a Catanzaro evidentemente non potranno realizzarsi altri 200 posti letto in altre città necessarie ad attivare una facoltà di Medicina”.

Nel concreto, ci sono ancora margini di azione, sia politica che normativa?
“Penso intanto a una strategia politica della città di Catanzaro. Non è più tempo di parole. L’azione della Regione nei confronti del sistema sanitario e del sistema universitario regionale e catanzarese è un’azione violenta e dunque penso che l’Amministrazione comunale dovrebbe farsi carico di promuovere una mobilitazione generale della città, pacifica, civile ovviamente, per dimostrare il dissenso della cittadinanza verso un provvedimento che azzoppa completamente la sua economia. Penso anche che l’Umg farebbe bene a impugnare gli atti, e che questo innesca una discussione su tavoli ovviamente differenti, ma che pone in evidenza un dissenso giuridico versi questi atti che di giuridico hanno ben poco”.

Professore, ritiene che ci sia una sovrapposizione ‘pericolosa’ tra le due funzioni di Roberto Occhiuto, presidente e commissario ad acta?
“Penso che l’azione del Commissario alla sanità calabrese non abbia di mira in questo momento il bene collettivo della regione Calabria, non guardi agli equilibri di un sistema virtuoso sanitario e universitario, ma che nel merito sia più propriamente qualificabile come commissario della sanità cosentina, che usa il potere che gli è concesso dalla qualifica di commissario della sanità regionale”.

È una questione di mero campanilismo? Gli interventi sono tanti in questo senso. Ma c’è ancora chi non si è espresso.
“Non è problema di campanilismo. Sono disponibile a dire va bene la Facoltà di Medicina all’Unical, che pure ritengo sia un’aberrazione, intendiamoci. Il problema vero è che in questo momento la Facoltà è usata come strumento e viene frenata la Dulbecco. Bene se il presidente Occhiuto ritiene che la Dulbecco, come il Consiglio regionale ha detto, come la Regione ha detto, debba essere costituita, scelga le strade più veloci. Ritengo che le sue argomentazioni tecniche siano infondate. Ma se anche avessero fondamento, e c’è la volontà politica di raggiungere questo risultato, scelga le procedure più veloci e non quelle più complicate che ritardano di anni la costituzione della nuova Azienda. In proposito, il presidente del Consiglio regionale ha dimostrato di tenere alla costituzione della nuova Azienda tant’è che ha ne ha promosso l’approvazione della legge istitutiva. Ecco, se è vero che tiene alla nuova Azienda dovrebbe avvedersi della circostanza che in questo momento l’atteggiamento del Commissario tende a frenarne l’avvio. Ecco, mi piacerebbe sapere qual è la sua opinione su questo”.