Il dibattito in Consiglio comunale sull’alluvione di inizio dicembre

Giunge in aula a due mesi dall’evento la discussione. Giallo su un cospicuo finanziamento per mitigare il dissesto idrogeologico rivelato dal consigliere Donato

“Non è stato un evento grave che poteva essere gestito meglio. È stato un evento gravissimo che poteva andare peggio”. Così, l’alluvione che si è riversata su Catanzaro nella notte tra il 3 e il 4 novembre 2022 secondo la sintesi che ne ha dato il sindaco Nicola Fiorita replicando agli interventi sulla discussione chiesta da diversi consiglieri comunali svolta in coda al Consiglio comunale odierno.

La discussione pur lunga, durata quasi due ore, avrebbe meritato altro spazio, come ha riconosciuto lo stesso sindaco, e giunge quando sono ormai passati più di sessanta giorni dall’evento che, per fortuna, non ha causato lutti. Certo, ha apportato preoccupazioni, ansie e danni, diffusi al territorio e particolari nel patrimonio abitativo e mobile di tanti cittadini. Ne sono state testimonianza le fotografie mostrate dall’assessore ai Lavori pubblici Raffaele Scalise che ha tentato una ricognizione degli effetti del nubifragio, dei provvedimenti adottati nell’immediato e degli interventi sia tecnici che finanziari messi in movimento per riparare e prevenire.

La discussione è iniziata a opera del consigliere Eugenio Riccio: esiste una quantificazione dei danni in ragione della richiesta di calamità naturale avanzata alla Regione, e anche in rapporto alla spesa dei primi interventi valutati in più di centomila euro, una cifra che da sola imporrerebbe un controllo stringente sulle attività delle ditte incaricate degli interventi? Riccio, come anche Marco Polimeni e Alessandra Lobello che l’hanno seguito, ha chiesto anche una cronologia delle allerte meteo diramate da Arpacal e poi dalla Protezione civile regionale e sulla prontezza o meno di reazione della macchina comunale dell’emergenza. Episodi più concreti nella loro drammaticità sono stati riproposti in aula da Giovanni Costa. Insomma, si è ripercorso il racconto già ampiamente ascoltato e recepito nelle settimane successive all’evento. Un particolare in più è giunto da Valerio Donato, quando ha chiesto notizie di un finanziamento cospicuo, ancora in essere nel 2021, per interventi di risanamento idrogeologico che gli risulta concesso al Comune di Catanzaro da parte del governo di 25 milioni di euro. Donato chiede se sono stati compiuti procedimenti inerenti a questo finanziamento e se l’eventuale inadempienza ne abbia precluso l’iter.

L’assessore Scalise ha anche toccato il tema degli interventi strutturali in itinere, confermando che sono stati riattivati finanziamenti che si erano incagliati per difficoltà procedurali su via Corrado Alvaro e su via Izzi De Falenta che si pensa di attivare entro l’estate. Ci sono poi due interventi chiesti alla Regione per Tiriolello e Santo Ianni, oltre che quattro interventi che si attiveranno attraverso fondi segnalati dalla prefettura per quattro “fossi”, canali naturali di convogliamento acque che danno preoccupazioni soprattutto negli eventi alluvionali. Sul finanziamento segnalato dal consigliere Donato l’assessore ha ammesso di non esserne al corrente. Saranno naturalmente espletate le ricerche del caso. Nel discorso che si è immediatamente sviluppato su questo specifico punto, è emersa l’assenza di un quadro complessivo dei finanziamenti, ammessi o semplicemente richiesti, una piattaforma digitalizzata a cui fare riferimento. È un vulnus al quale l’attuale amministrazione sta cercando di sopperire con una ricerca puntuale settore per settore e dirigente per dirigente.
La chiusura del sindaco Fiorita ha ribadito la non rispondenza del sistema di allerta di Arpacal, così come d’altra parte ammesso dallo stesso presidente Occhiuto in occasione dell’incontro con i sindaci alla Cittadella che ha rivelato che a fronte della nuova stazione meteo a disposizione dell’Agenzia ambientale mancano i meteorologi. Così come ha il sindaco ha ammesso la fragilità della Protezione civile comunale che porta segni su di sé una cattivissima gestione maturata negli anni passati che ha indebolito un corpo che si era distinto per la qualità della sua formazione. Fiorita ha anche spezzato una lancia in favore del nuovo dirigente alla Gestione del territorio Francesco Fusto che al momento dell’evento era entrato nel ruolo da pochissimi giorni, due addirittura.

“In ogni modo – ha concluso – ogni uomo e donna dell’amministrazione ha profuso ogni sforzo possibile per affrontare un’emergenza non prevista e non comunicata. Su tutto quanto è venuto dopo, sulle criticità emerse e sulle quali occorre certo intervenire per il rinforzo della gestione del territorio e facendo fronte a deficienze accumulate per decenni. E, nonostante tutto, anche se tutto avesse funzionato alla perfezione e nell’immediato, anche con un sistema di allerta diramato e recepito in tempo, forse si sarebbe avuta qualche auto danneggiata in meno ma sicuramente non avremmo evitato le colate di fango e gli allagamenti nelle parti basse delle costruzioni”.