Si riunirà il 4 aprile il Consiglio comunale di Catanzaro

Sarà formalizzato il nuovo gruppo “Lega Salvini”.

Si è riunita in tarda mattinata la conferenza dei capigruppo convocata dal presidente del Consiglio Gianmichele Bosco essenzialmente per decidere la data della prossima riunione d’Aula. L’accordo è stato raggiunto per il prossimo 4 aprile, martedì.

 

Non sarà ancora la seduta dedicata all’approvazione del bilancio e degli obbligatori allegati, il cui termine scade a fine mese. È chiaramente un appuntamento importante e inderogabile, al quale Nicola Fiorita vorrebbe arrivare senza patemi d’animo, perlomeno non più impegnativi di quelli già insiti nelle consuete ingessature e ristrettezze di spesa corrente e obbligatoria. La situazione numerica in Consiglio, come si sa, per la maggioranza non predispone alla tranquillità, considerando che sono dichiaratamente dalla sua parte 14 consiglieri su 33.

 

 

C’è da dire che, finora, non è mai mancato alle proposte giunta in Aula, il consenso finale da parte dell’Assemblea. Perché se quattro o cinque consiglieri della minoranza nominale non votano o si astengono il piatto torna a vantaggio della maggioranza che, sia detto per inciso, a norma di regolamento è costituita dai consiglieri che dichiarano di sostenere il sindaco e la giunta in carica.

 

 

C’erano stati nelle settimane passate degli approcci non propriamente espliciti tra le aree facenti riferimento da una parte al sindaco Fiorita e dall’altra al presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, ammantati dalle fascinose, onnicomprensive e similari etichette di “Patto per la Città” e “Bene della Città”. Ma la situazione, in questa parte di laboratorio, si è negli ultimi giorni molto raffreddata per il progressivo distanziamento operato proprio da Mancuso che dapprima ha espressamente escluso ogni accordo di vertice che vada in netta contraddizione con il responso delle urne, e subito dopo, di ritorno da Milano da un incontro collettivo con il leader, ha annunciato la nascita in seno al Consiglio del nuovo gruppo Lega Salvini, sommatoria dei due già esistenti, Alleanza per Catanzaro (tre consiglieri) e Prima l’Italia (due consiglieri).

 

 

Nella nota che lo annuncia, c’è già anticipato che il nuovo gruppo non si esaurirà nei cinque consiglieri già direttamente afferenti a Mancuso (Riccio, Rosario Mancuso, Laudadio, Costa, Lostumbo) ma si arricchirà di nuovi elementi. La più probabile sembra essere Lea Concolino, attualmente unica componente del gruppo Misto, ma ci sono altre due o tre consiglieri che si potrebbero definire genericamente “battitori liberi” in quanto non direttamente incasellabili in ascendenze di partito o di corrente e che, invogliati o fulminati sulla via leghigena potrebbero confluire.

 

 

Di più si saprà nei prossimi giorni, poiché sicuramente il prossimo Consiglio, martedì 4, prenderà atto della costituzione del nuovo gruppo, passaggio formale per la sua costituzione, una volta che la volontà sia stata fatta pervenire al presidente Bosco. Lega Salvini è partito presente in Parlamento e quindi non necessita di altra formalità. La decisione assunta da Filippo Mancuso ha portato a un rasserenamento nei rapporti della Lega calabrese, a prestar fede alla nota di compiacimento giunta dal commissario regionale Saccomanno. D’altra parte, la situazione di tensione al suo intento non poteva essere prolungata all’infinito, soprattutto nel momento in cui Salvini ha in mano, o sotto braccio, il dossier “Ponte sullo Stretto” che serve a unire le due sponde ma anche a riannodare i fili interni di partito. Buone news per Salvini, quindi, che certo avrà insistito parecchio su Mancuso nel senso poi giunto a compimento, ma cattive notizie per Fiorita se l’intento di raggiungere un accordo con il presidente del Consiglio regionale realmente rientrava, o rientra, nelle sue previsioni.

 

 

Diventando vicendevolmente meno agevole misurarsi su patti e beni cittadini quando il parametro di riferimento sono partiti e movimenti dichiaratamente antitetici, a nessuno essendo sfuggita, dall’altra parte, la soddisfazione con la quale è stata accolta l’ascesa imprevista di Elly Schlein alla segreteria del Partito democratico.