Raffaele Scalise, assessore ai Lavori pubblici di Catanzaro: ecco gli interventi programmati

Una delibera di indirizzo pone le basi per diversi interventi rapidi ed efficienti su collettamento e depuratore

Titolare di un affermato studio di ingegneria, da quando è componente della giunta Fiorita in qualità di assessore ai Lavori pubblici Raffaele Scalise ha un chiodo fisso: rendere efficiente il sistema di depurazione a Catanzaro. Nulla di originale si dirà, essendo il problema in capo alle attività di molte amministrazioni cittadine da un trentennio in qua. Nuovo è però l’approccio, in cui pragmatismo e competenza concorrono ad isolare i problemi, perché è giusto che vengano affrontati uno per uno, e contemporaneamente a considerarli parte di un disegno integrato, come vogliono logica e normativa. “L’anno scorso – dice l’ingegnere a Catanzaro Informa – in questo stesso periodo estivo, Catanzaro Lido era letteralmente nella puzza. Bastava dare lettura alle lenzuola esposte sui balconi all’ingresso. Da subito abbiamo cercato di capire dove stava il problema e come uscirne. Qualcosa in effetti abbiamo fatto, anche se purtroppo quando ci siamo insediati il sistema fognario è stato oggetto di commissariamento di nomina governativa, per cui non possiamo costruire il nuovo depuratore così come si era previsto. Ma su questo torneremo”.

La delibera di indirizzo
Intanto, a fine luglio, Scalise ha portato in giunta, che ha approvato, una delibera di indirizzo e programmazione che impegna il competente Settore Gestione del Territorio a predisporre gli atti necessari agli interventi per il risanamento della rete fognaria comunale e al progressivo efficientamento del sistema depurativo. “Prima preoccupazione, reperire le somme sufficienti a intervenire, possibilmente senza gravare ulteriormente sulle finanze comunali. C’è voluto un po’ di tempo, ma, in sostanza, ci siamo riusciti disimpegnando delle somme”. La delibera ricorda che l’Amministrazione ha in corso procedure per la manutenzione straordinaria dell’impianto di Verghello finanziate per € 1.903.049 reperiti dai residui non erogati su mutui di Cassa depositi e prestiti, oltre che procedure per due interventi puntuali finanziati per € 829.500 dalla Regione. La delibera poi enumera le fonti di finanziamento per gli altri interventi programmati sulla rete fognaria, necessari a colmare il gap strutturale attuale quantificato in un 35 per cento di mancato collettamento: risorse ancora disponibili derivanti da un diverso utilizzo di residui non erogati su mutui Cassa depositi e prestiti (€ 400mila); risorse derivanti da ribassi di procedure di gara già espletate (€ 780mila); risorse di bilancio già destinate (€ 530mila).

La nuova ditta e l’intervento di manutenzione
L’assessore ci spiega come queste risorse saranno utilizzate. “Alla fine dei conti – racconta – andremo a spendere sul sistema di depurazione 4 milioni 400 mila euro. In via prioritaria abbiamo agito sul depuratore di Verghello. Abbiamo parlato con la nuova ditta incaricata della gestione, subentrata a primavera, e come si può constatare, il problema del cattivo odore è stato risolto. È stato fatto un intervento all’interno del depuratore, senza ulteriori spese, nell’ambito della manutenzione. Con il milione 900mila euro andremo a potenziare e sistemare il depuratore, vecchio di quarant’anni, bisognevole di revamping. Abbiamo dato incarico a un gruppo di professionisti esterni che avevano vinto il bando per la costruzione del nuovo depuratore, c’hanno dato una mano e fungeranno da direttori dei lavori che andremo a fare sull’impianto attuale. Pur essendo tutto pronto, per questa estate non abbiamo toccato niente, per non creare inconvenienti ai cittadini, mentre a settembre cominceremo a metterci mano. L’impresa mi pare abbia quattro mesi di tempo, al termine dei quali risistemeremo tutto il depuratore”.

 

Il relining sotto il lungomare
A breve, anche un altro intervento sempre connesso al cattivo odore, spia di qualcosa che non funziona come dovrebbe. “Con il ribasso dei lavori che avvieremo per il viadotto sulla foce della Fiumarella – riassume l’assessore – residuano 450mila euro che impiegheremo per un intervento mirato su una condotta che sta sotto il lungomare, che perde in un punto ben individuato, da qui la puzza, che sappiamo dove inizia e dove termina. L’intervento tecnicamente si chiama di relining, non smantelliamo il lungomare, bensì operiamo con un tubo di materiale plastico introducendolo come una guaina interna all’interno della condotta esistente, eliminando la perdita. Quando a settembre inizieranno i lavori per il nuovo ponte sulla Fiumarella, parallelamente interverremo sulla condotta”.

La premente
Sempre in tema esalazioni, un intervento non meno importante riguarderà la sostituzione della cosiddetta “premente”. “Occorre sapere – ci affidiamo sempre all’ingegnere Scalise – che tutto il fluido che proviene dalle fognature, tutti i reflui fognari, arrivano in un pozzetto situato su una sponda del fiume, pozzetto che non dovrebbe stare lì nell’alveo, che spinge per 300 metri i liquidi fino al depuratore. È un sistema in pressione, il trait d’union fognario tra Catanzaro Lido e il depuratore, che quest’anno è andato in tilt quattro volte. Quattro settimane fa è saltato il trasformatore elettrico che dà corrente alle pompe che premono per portare i liquidi al depuratore. Questo sistema funziona in modo alterno, nel senso che ci sono due pompe che si alternano a vicenda e spingono nella condotta. L’anno scorso abbiamo speso 180mila euro per sistemare un tratto di 60 metri la cui rottura, nell’agosto dello scorso anno, ci obbligò a usare gli autospurgo che riempivano e portavano al depuratore. La cosa ci è costata un botto. Sono già arrivate le nuove condotte, i lavori sono stati appaltati, ed entro il 30 settembre devono essere completati, pena la decadenza del finanziamento”.

Il collettamento di Santa Maria
“Da ricordare poi – aggiunge il titolare dei LLPP -, che nell’ambito degli interventi già in corso, c’è il collettamento fognario del quartiere Santa Maria. È un’esigenza venuta fuori durante gli scavi per la metropolitana leggera che hanno portato alla luce altre condotte secondarie che, subito dopo Ferragosto saranno oggetto di collettamento per portare i reflui prima alla condotta principale e poi al depuratore.  Anche questo collettamento, già appaltato, dovrà essere finito anche entro il 30 settembre”.

 

Il collettamento di via Fiume Busento
“Catanzaro – continua Raffaele Scalise – è in infrazione comunitaria sia per la depurazione che per la rete fognaria. Il gap interessa molte parti della città, ma tra queste ha indubbia rilevanza quantitativa la situazione della zona Est e in particolare ciò che gravita intorno a via Fiume Busento dove sono acclarati sversamenti dei reflui nel Castace che devono essere regimentati, incanalati e avviati al depuratore. Va fatta una stazione di pompaggio nuova, si è dato incarico a un professionista che ha fatto un progetto relativamente a queste pompe che solleveranno i reflui fino a portarli fino alla SP 17 nei pressi della rotatoria e da lì spinti nella condotta principale che porta a Verghello. È un intervento importante, che costa 520mila euro, di cui è in corso di approvazione il progetto definitivo, inizio lavoro l’autunno”.

 

Rete fognaria Bellino – rotatoria delle Fontane
“Tra Bellino e la rotatoria vicino al centro commerciale – è sempre l’assessore a parlare – c’è una zona di urbanizzazione nuova in cui le case non sono collettate, hanno dei sistemi autonomi, delle vasche Imhoff, insufficienti a rispettare i parametri normativi. Tutti i residenti stanno collaborando per attivare una linea nuova. Con loro siamo arrivati a trovare una soluzione, nel senso che il Comune costruisce la dorsale principale mentre loro sosterranno le spese di allaccio dalle case alla dorsale. Questo intervento costa 350 mila euro. Un intervento già progettato, finanziato con le somme che derivano dai ribassi, c’è la fattibilità, i tecnici stanno redigendo un progetto”.

 

Rete via Alto Adige e via Costa Leone Nobile
“Qui – avvisa Scalise – ci troviamo nella zona tra il Barone e Santo Ianni, anche qui zone di recente urbanizzazione. Ci siamo resi conto le fognature esistono, ma occorrono un pozzetto e una pompa per collegarle alla dorsale principale che scende, dorsale alla quale daremo più consistenza con l’intervento su via Busento, che servirà per collegare il sistema e far sì che tutto quanto arrivi a Verghello. L’intervento programmato vale 278mila euro”.

Fosso Barbaruzza
“Fosso Barbaruzza, chissà quante volte lo si è letto, questo curioso eponimo. Qui l’intervento, utile a risolvere l’annoso problema che genera problemi a livello delle giostrine prima dell’area portuale, è per realizzare l’impianto di sollevamento con gli annessi collettori. C’era già il progetto esecutivo e stavamo per mandarlo in gara, quando ci siamo resi conto che il problema da affrontare in via prioritaria è lo svuotamento delle vasche che sono piene di fanghi, che sono lì ormai da decenni. Solo per toglierli occorrono 100mila euro, che vanno ad aggiungersi ai 130mila preventivati nel progetto”.

Gli interventi programmati e il nuovo depuratore
“Insomma – prova a tirare le conclusioni l’assessore ai Lavori pubblici – sono otto interventi, tutti finanziati, tutti a prossima realizzazione. Con questi lavori sistemeremo definitivamente la zona Est della città, saneremo i problemi su Catanzaro Lido, ovvero le cose che più mi preoccupano e che vanno affrontate quanto prima. Ma occorre avere uno sguardo più ampio e lungo. A Catanzaro tante volte le cose si sono fatte solo perché andavano fatte, e non per risolvere i problemi. Ho già detto che siamo in infrazione comunitaria e per quanto riguarda il nuovo depuratore abbiamo un commissario di nomina governativa, che tra l’altro è stato sostituito da qualche settimana, e tutto quanto riguarda questo nuovo grande impianto è in mano sua. A ben vedere, questa grossa struttura da 50 milioni di euro da fare a Verghello non ha molto senso. Sarebbe meglio un sistema decentrato di impianti più piccoli e pertanto più sostenibili, meno impattanti, in modo che non tutto debba essere sollevato e pompato verso Verghello, non tutto verrebbe scaricato sul Corace, se dovesse rompersi un anello non si interrompe tutta la catena. Che so, un impianto sul Castace, uno sotto il ponte Morandi, indicativamente. Al precedente commissario, il professore Giugni, avevo esposto una mia idea. Avevamo quel progetto per 40mila abitati equivalenti di 18 milioni di euro che le amministrazioni precedenti non sono riuscite a spendere, da realizzare nell’ansa di Germaneto tra la vecchia e la nuova strada. Il commissario era intenzionato a costruirlo lì, il nuovo impianto da 50 milioni. Che comporta un sistema di collettamento di 33 chilometri di condotte di cui 11 in pressione, cosa che implica un costo elevato di gestione da tenere presente in tema di sostenibilità energetica. Abbiamo fatto presente al commissario che se avessimo a disposizione quei fondi non spesi potremmo collettare tutta Catanzaro e uscire da questa infrazione ex articolo 3 del regolamento comunitario. Abbiamo mandato una prima lettera tre mesi fa, e un sollecito più recente. Ne riparleremo con il nuovo commissario”.

 

Le dorsali e il gruppo elettrogeno a Germaneto
“Dovremo intervenire anche sul sistema delle dorsali – continua Scalise -. Così come dovremo completare la mappatura, di queste e delle diramazioni. Se avessimo quei fondi potremmo concludere il collettamento, predisporre una dorsale principale su via Carlo V, potremmo agire su Sant’Elia e altre zone che hanno bisogno di efficientamento. In ogni modo, completato il collettamento, non potremo rimanere con un solo depuratore, perché il sistema andrebbe a saturazione. Quindi almeno un altro depuratore serve, anche a Verghello nel sito individuato a tre chilometri verso Germaneto, di almeno 40mila abitati equivalenti. Da eseguire a cura del commissario, con fondi ministeriali, come da incontri avuti tra le parti, noi, il commissario, i progettisti dell’impianto. Non sono un politico, questa mia impostazione tecnica fa sì che se mi pongono un problema voglio capirci un po’ di più. Per dire, quando mi sono insediato ho trovato un gruppo elettronico che a Germaneto spingeva i reflui di tutta l’area, compresa la Cittadella regionale. L’Enel non attaccava il trasformatore perché nessuno si era interessato a portare avanti la pratica. Il gruppo elettrogeno ci costava 350mila euro all’anno perché consumava tra i 500 e i 600 euro al giorno di gasolio. Da settembre scorso c’è il trasformatore, funziona in modo autonomo, dopo avere passato diverse traversie anche con denunce e interventi della Capitaneria di porto”.

 

“La Città non merita una depurazione come quella attuale”
“La depurazione stiamo cercando di metterla a posto, e ci sono controlli in atto – rivela Raffaele Scalise -. In questi giorni i nostri vigili stanno girando con la Capitaneria di porto, mi dispiace veramente se ci saranno sanzioni per cittadini che sono stati poco attenti al sistema della depurazione, dichiarando l’allacciamento quando magari non c’era. Abbiamo messo in campo le nostre forze, con i fondi disponibili, con i quattro milioni potevamo fare altro, ma abbiamo pensato di utilizzarli così. Perché la Città non merita una depurazione come quella attuale”.