La presidenza della Quarta Commissione: “non veritiero il contenuto dell’articolo sulle irregolarità delle strutture sportive in concessione”

Ma nell’ultima riunione si è affrontato nei dettagli un caso specifico ultimo di una serie di incongruenze rilevate nelle precedenti anche su audizione degli Uffici

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La presidente della Quarta Commissione consiliare del Comune di Catanzaro Pubblica Istruzione Sport ecc Manuela Costanzo, insieme ai vicepresidenti Stefano Veraldi e Francesco Scarpino, ha fatto pervenire alla redazione di Catanzaro Informa una mail di smentita dichiarando che “le informazioni divulgate nell’articolo: ‘Strutture sportive: riscontrate irregolarità contabili e documentali’ non sono rispondenti al vero.

Inoltre, i Consiglieri Comunali succitati tengono a precisare che il proprio ruolo è quello di vigilanza e controllo e non per come da voi riportato di commissari. Ove mai avessimo riscontrato qualsiasi tipo di irregolarità ci saremmo recati dagli organi preposti”.

I consiglieri commissari smentiscono non smentendo nulla. L’unica correzione che va fatta all’articolo citato è nella datazione. In effetti la riunione della Commissione è da riferire alla giornata di Giovedì 4 gennaio 2024. Come dal verbale della seduta. Nello stesso verbale viene riportato il caso discusso con particolare dovizia di particolari, suffragato dalla visione della documentazione richiesta agli uffici competenti, di una struttura sportiva della parte nord della Città risultata corredata della polizza fidejussoria necessaria alla stipula del contratto relativo. La circostanza è solo l’ultima delle incongruenze rilevate dalla stessa Commissione nelle sedute precedenti così come riportato anche dagli Uffici proposti in sede di audizione, in tema di canoni non corrisposti e di proroga di contratti di concessione giunti a termine. I consiglieri possono smentire?

P.S. I consiglieri Manuela Costanzo, Francesco Scarpino e Stefano Veraldi, insieme agli altri diciassette colleghi con i quali condividono la carica, sono Commissari in quanto componenti di Commissione. Non si voleva attribuire loro alcun titolo operativo o comportante incombenze e doveri non confacenti al loro mandato. Era un semplice utilizzo della buona paziente e non confutabile lingua italiana.     

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