Il contrasto tra “cittadino” e “provinciale” di “Azione” figlio del dibattito nazionale

La nota del segretario Santoro sull’adesione del gruppo consiliare al Fiorita-ter espressione locale del dilemma del partito di Calenda al bivio tra destra e sinistra

Durante la conferenza stampa di presentazione della nuova Giunta Fiorita, alla nostra domanda che sollecitava maggiori particolari sulle ultime asperità dovute superare prima della composizione definitiva con i nove componenti, e in particolare quelle registrate nelle precedenti ventiquattro ore soprattutto per le questioni interne al Partito democratico, il sindaco ha abilmente aggirato la domanda, nel senso che la sua risposta, accompagnata da significativo sorriso tra celia e sottinteso, ha fatto capire che le difficoltà sono state tante, distribuite negli undici giorni di crisi e abbastanza equamente tra i diversi soggetti politici protagonisti delle interpartitiche.

Il cui tavolo e le conclusioni cui è arrivato si possono tranquillamente definire progressiste e di centrosinistra all’indomani della conferenza di Nicola Fiorita e delle dichiarazioni rese da Valerio Donato e dal gruppo di Azione la cui adesione, sia pure dall’esterno e condizionata dal rispettoso procedere dei punti concordati, costituisce la novità vera del Fiorita-ter.

A leggere la nota diffusa questa mattina da Andrea Santoro, segretario cittadino di Azione, non si può non concordare con Fiorita nell’assunto principale a abbastanza pacifico che non è mai esistito un nuovo esecutivo, a qualunque livello, che non comporti da un lato felicitazioni e dall’altro contrizioni. Santoro entra a gamba tesa sull’accordo intervenuto, sostenendo essersi trattato di una “iniziativa specifica ed esclusiva del gruppo consiliare di Azione in seno al consiglio comunale del capoluogo di regione”, non “espressione dell’intero circolo catanzarese che non ha condiviso il risultato a cui hanno portato le trattative con il sindaco».


Andrea Santoro

Insomma una sconfessione su tutta la linea, in un momento cruciale della vita amministrativa cittadina, che ha del clamoroso se si misura con il galateo politico abituale, non fosse altro perché mette in risalto un contenzioso tra il segretario cittadino e, per esemplificare, il segretario provinciale Roberto Guerriero che ha direttamente seguito l’evolversi delle trattative e ampiamente condiviso le scelte dei tre consiglieri comunali di Azione.

Quando la rottura è così evidente, e soprattutto quando viene così rumorosamente esplicitata, la spiegazione non può che fare riferimento ai riverberi locali di un aspro dibattito in corso a livello nazionale nel partito di Carlo Calenda che, per farla breve, si risolve tra chi vuole stare nel centrodestra e chi nel centrosinistra: basta leggere i titoli dei quotidiani di ieri, con l’ulteriore ripensamento di Costa, Gelmini e Carfagna sull’orientamento espresso dal segretario nazionale di partecipare attivamente al cosiddetto “campo largo”.

Il fatto che Andrea Santoro risponda direttamente a Francesco De Nisi, consigliere regionale e segretario regionale, consigliere regionale di “Coraggio Italia” e segretario regionale di Azione, può fornire una spiegazione convincente del suo intervento destinato probabilmente ad avere strascichi interni al partito – sempre che ancora valgano gli abituali codici comportamentali – ma, a qual che pare di capire, alcuna conseguenza sulla proiezione amministrativa della città di Catanzaro.