Commissione europea, Tassone: “Dobbiamo finirla di esaltare la storia della DC”

La fase della formazione della Commissione europea è stata preceduta da un dibattito ampio. Grande interesse misto a curiosità provincialotta ha accompagnato la fase della designazione dei commisssari da parte della presidente della Commissione Von der Leyen con particolare riferimento alla nomina di Fitto, alle deleghe, e all’attribuzione di una Vice Presidenza esecutiva.

Nello sfondo vi era la scelta della Meloni di far astenere i conservatori- riformisti sulla elezione della presidente della Commissione con il pericolo di una possibile emarginazione dell’Italia dal “ centro direzionale europeo”.
Sono stati consumati fiumi di inchiostro,ore di trasmissioni in un travaglio shakespeariano, Fitto vice presidente si o no, con l’aggiunta della vicenda Sangiuliano- Boccia, che ha occupato gran parte della scena.
Fitto ce l’ha fatta e sono soddisfatto.

Si dice che aveva i numeri per il suo passato democristiano. Intanto Fitto è bravo di suo, ma dobbiamo finirla di esaltare la storia della DC dopo averla lapidata. Ci sono democristiani che lo furono, ma non lo sono più. Se la DC e’stato un momento importante nella vita del Paese, chi l’ha abbandonata ha fatto le proprie scelte da rispettare, ma non giuste anche secondo i postumi laudatori dello scudo crociato.

Mi scoccio di sentire ripetere che “quello”merita perché era d.c.

Mi sembrano quei combattenti che hanno ricevuto la croce di guerra che conservano anche dopo aver cambiato fronte. La Commissione dell’UE entrerà nella pienezza delle proprie prerogative dopo i pronunciamenti dell’Euro- Parlamento .
Tutto fatto.? No.

I temi veri dell’Europa sono stati stralciati.

Draghi ha predisposto un documento fondamentale e ha indicato i necessari cambiamenti per frenare la “lenta agonia” dell’Europa. Senza rispettare i passaggi di Draghi e senza Draghi ritengo che non ci saranno svolte. L’unico cambiamento,allo stato, è la grinta della Presidente della Commissione che si è emancipata e affrancata dalla tutela della Merkel.

Il resto stiamo a vedere. Il superamento del veto nelle votazioni, la difesa comune europea, il debito comune ,l’ambiente,le sfide tecnologiche sono punti che sono da tempo all’’Odg, lasciati in bella mostra a futura memoria.
La scelta è tra l’Europa unita o una “associazione”di Nazioni per il libero mercato.La Commissione non è il governo e i commissari non sono i ministri e il Parlamento è sovrano, ma con la riforma dei Trattati dovrebbe avere gli stessi poteri del Consiglio e la funzione legislativa sovrana . Questo è il dato eloquente della situazione.

Un ultima riflessione riguarda il Ppe guidato dal tedesco Weber. Weber ha caldeggiato la nomina di Fitto facendo una cosa giusta (anche il PD lo ha fatto). Non sappiamo se il Ppe ha qualche riserva sul progetto del governo italiano non proprio liberal democratico, viste le intenzioni sul premierato e sull’autonomia differenziata. 

Il primo comprime la democrazia e sbianchetta il Parlamento e il secondo rompe l’unità nazionale. Un disegno non proprio in sintonia con la storia del PPE, fondato da De Gasperi,Adenauer e Schuman.
Mario Tassone