Dopo la crisi al Comune, Speziali: “Celia, che apprezzo, contribuisca ad un gesto di coraggio”

"Dimissioni a gennaio, e si potrebbe votare a maggio prossimo se ogni tentativo di sana amministrazione sarà stato espletato, senza successo e risultato"

Riceviamo e pubblichiamo:

Ho avuto modo di leggere la dichiarazione del collega Fabio Celia il quale mi aveva preannunciato ciò e financo in che modo avrebbe firmato la sua nota, ovvero come “Consigliere Comunale”.

Orbene, se lui del PD -per altro pure con l’incarico che attualmente ricopre- non sente di riaffermare la personale appartenza a suddetto Partito, ne prendo atto nuovamente e pubblicamente, anche se non entro in merito a tale dettaglio non da poco, poiché vi sono o vi saranno lecite e legittime motivazioni, a fronte di riflessioni in corso, evidentemente.

Piuttosto, mi preme entrare in ambito ‘argomentativo’ su quanto lui stesso ha dichiarato circa i fallimenti ‘fioriteschi’ di questa prima parte di mandato, evidentemente perché siffatto fallimento , nemmeno Celia può negarlo, essendo lui, intellettuale onesto e così vorrei continuare a considerarlo.

Epperò, non comprendo, né assecondo, né condivido, la ricostruzione storica, che lui (Celia) proprio fa, sui non veri venti anni di guida del centrodestra a Catanzaro, poiché dal momento in cui Sergio Abramo e Mimmo Tallini -il quale a sua volta, con adamantina passione, legalità e totale forma di disinteresse personale, è stato alla regia della buona amministrazione cittadina, dando così sprono e impulso allo stesso Abramo- dicevo, da quando la gestione di loro due è terminata, il Capoluogo di Regione, non è solamente mal gestito, bensì ricorda sempre più una barca tra i mari in tempesta, con falle plurime, al punto di provocare neanche un drammatico spiaggiamento, bensì l’affondamento.

Difatti, qui non ha proprio senso compiuto giustificare l’attuale inefficienza, tipica della ‘bancarotta fraudolenta politicante’ (la quale dovrebbe essere considerata reato, anche in ambito politico e non solo nel codice penale), adducendo come excusatio, quanto nessuno abbia poteri taumaturgici, pur se le storture sono di codesta gestione, non delle precedenti.

Così come pregherei il collega di non chiamare in causa “la bacchetta magica” -magari, visto che ci siamo, quella della Fata Turchina, perché sennò, allora, dovremmo rispondere che il futuro ex Sindaco Fiorita, potrebbe essere credibilmente assimilabile a Pinocchio, considerate le di lui ‘multitasking’ frottole- poiché sarebbe stato razionale e facilmente d’uopo, prendere coscienza di suggerimenti basici, persino dal sottoscritto dispensati a mezzo stampa, all’indirizzo di suddetta ‘caravanserragliesca (para)Amministrazione’, che ha cambiato componenti e colorazioni da ideologicume, più di quanto le gentil signore fanno con i loro collant.

Certo, la Vicesindaco Iemma fa, ha fatto e credo farà quanto è possibile, ma…’una rondine non annunzia primavera’!

La verità è che ora, vedremo se le colpe saranno solo attribuibili ad ‘energuneni aconcettualistici in bretelle’, benché non mi faccio illusione alcuna in senso contrario.

Semmai era doveroso concedere, non per Fiorita o la ‘Montecomesichiama’, una ennesima chance, ma in favore della città, la quale non potrebbe beneficiare, adesso, in codesto preciso momento storico, di uno scioglimento anticipato, lungo o breve che sia, ma lo si praticasse solo nel caso in cui non si avvertisse un minimo cenno di apparente resipiscenza gestionale.

Parimenti, allorquando dovessimo avere l’ennesima riprova della nefasta inazione di Fiorita e dei suoi -al netto della impostazione da culturame spinto e falso o mendace, perché fanno finta di interessarsi agli ultimi o di avere apprensione verso il mondo in guerra, dato per acquisito il loro unico amore politicante ed intriso di ideologicume becero, cioè l’ossequio a Castro e di costui discendenti, ma non una parola in merito alle guerre in Ukraina e in Medioriente- dicevo innanzi alla conferma di un ‘blocco’ ulteriore e della certissima non inversione di marcia, a Febbraio, tutti a casa, senza inutili cincischiamenti.

Sono certo che anche il collega Celia, non avrà alcuna difficoltà a condividere con il sottoscritto l’opzione adesso illustrata, poiché ha sempre detto (e ne ho prova ed evidenza) quanto pure lui non tema elezioni anticipate e sul punto, avendo interloquito per telefono e via chat, chiedo scusa della mia dimenticanza in una dichiarazione da me rilasciata nei giorni scorsi, laddove omisi, il suo nome tra chi non temerebbe l’eventuale passaggio elettorale anticipato.

Anzi, facesse quanto mi confermava se non ho frainteso ma non credo -a meno che scherzasse pur sperando, per lui, non essere così e non avendo io motivo del contrario- cioè al prossimo Consiglio Comunale proporre di stilare un documento di dimissioni collettive, parimenti alle dichiarate disponibilità `in tal senso, persino dal collega Talerico assicurate in conferenza stampa, le quali suggerirei di postdatare al 1° Febbraio 2025 e consegnare il tutto alla Segreteria Generale del Comune.

Insomma un utilizzo per ‘extrema ratio ultimis’, cosicché se fosse palese quel che credo (ribadisco: il fallimento della terza Giunta, o giuntarella), si potrà votare a maggio prossimo, perché ogni tentativo di sana amministrazione sarà stato espletato, senza successo e risultato.

Altrimenti, cara Catanzaro, saprai e vedrai, in quale modo e maniera, al di là delle farloccate dinamiche polemiche, tutti, ma proprio tutti, sono da considerarsi correi e complici, di uno sfacelo a cielo aperto, peggio della Suburra di Roma Antica.

Vincenzo Speziali