Emodinamica: reazioni di pazienti, cittadini e politica

Il parere di un paziente, dell'ex consigliere comunale Celia, dell'associazione I Quartieri e di Insieme per i malati

“Una lotta intestina fra le cariche apicali dell’Umg, e non solo ahimè, fa correre un grosso rischio a un’intera città, cioè quello di assistere all’indebolimento del policlinico universitario di Germaneto ovvero uno dei fiori all’occhiello di tutto il capoluogo. Una Catanzaro che dopo il grave pericolo, purtroppo ancora pienamente in corso peraltro, di perdere una struttura privata d’eccellenza, specializzata nella Cardiochirurgia quale il Sant’Anna Hospital, si trova adesso alle prese con il miope, anzi direi persino scellerato, progetto portato avanti da chi, dentro e soprattutto fuori dall’Unicz, vorrebbe renderla assai meno efficiente e all’avanguardia rispetto ad altre realtà”. A esordire così in un comunicato stampa è stato, in termini perentori, l’ex consigliere comunale Fabio Celia, da sempre molto attento agli aspetti che riguardano l’interesse cittadino. Lo stesso Celia che, prendendo spunto dal ventilato depotenziamento di Emodinamica proprio nel policlinico universitario, molto contrariato – aggiunge – “non capisco come si possa pensare di far diventare meno forte e competitivo rispetto ad altre aree territoriali, anche di fuori regione, un presidio clinico in cui non soltanto si curano migliaia di catanzaresi e calabresi, ma anche nel quale è racchiuso un inestimabile valore costituito dall’essere culla dii saperi. Un luogo in cui, quella che definirei l’arte medica, viene trasmessa alle giovani leve della Medicina. Donne e uomini, che detengono una grossissima responsabilità, avendo operato una scelta di carriera molto particolare, a cui in Facoltà si insegna tanto, e bene, ma mai riuscendo a completare il lungo e complesso percorso di fondamentale formazione che i Grandi Maestri fanno con la loro ultradecennale esperienza nelle corsie dell’ospedale di Germaneto. Un bagaglio appunto messo a disposizione di chi deve completare il suo iter didattico”. L’ex consigliere non risparmia dunque critiche a “tutti quei soggetti che hanno messo, o vorrebbero farlo, il Policlinico al centro di lotte di potere e polemiche sterili che vanno a detrimento della popolazione e dell’utenza della prestigiosa struttura nosocomiale dell’Umg. Un comportamento – conclude – sconsiderato da parte di chi se ne infischia del bene comune, barattandolo con interessi meschini e di parte”.

Francesco Barbieri: Uno delle migliaia di salvati dal prof. Indolfi e sua equipe: Uno tra i più qualificati cardiologi europei, il prof. Ciro Indolfi, ogni giorno strappa alla morte cittadini calabresi e non. Parimenti, uno tra i più inadeguati rettori universitari europei, il prof. G.B. De Sarro, uccide le competenze e le opportunità di crescita del Policlinico universitario Mater Domini di Catanzaro. Nel mentre il prof. Indolfi, peraltro presidente della Società Italiana di Cardiologia, raggiunge traguardi scientifici rilevanti nella emodinamica e nella cardiologia interventistica, facendo del suo dipartimento uno dei più avanzati e performanti del paese, il (per nulla magnifico) rettore della Università Magna Grecia stralcia dall’atto aziendale della Azienda Universitaria Ospedaliera Mater Domini proprio il Dipartimento di Emodinamica. Se non fossimo in Calabria sarebbe una fake news, invece è un altro atto ignobile, arrogante e irresponsabile ad opera degli inadeguati e rozzi reggenti della sanità pubblica calabrese. Pertanto, si arriva al paradosso che, l’istituzione che in mezzo a tanta ignoranza e dequalificazione dovrebbe sostenere la competenza scientifica, l’efficacia terapeutica ed i risultati interventistici, diviene invece l’omicida di tali valori. Ciò posto, mi auguro che questa ulteriore nefasta pagina della sanità pubblica calabrese venga prontamente cancellata, consentendo così a coloro che vivono, o transitano, in Calabria di poter continuare ad essere salvati dal Dipartimento di Emodinamica diretto magistralmente dal prof. Indolfi, coadiuvato da una efficiente equipe ricca, inoltre, di tanta umanità e spirito di servizio.

Alfredo Serrao, associazione I Quartieri:

Che la sanità della regione Calabria fosse un argomento disgraziato ormai lo sapevamo, così come abbiamo saputo e visto che a Catanzaro difendere esperienze di qualità riconosciute è una lotta impari e la vicenda del Sant’Anna Hospital ci viene in soccorso ormai chiusa dopo un lungo tira e molla di mesi, ma scoprire a distanza di meno di ventiquattrore che un’altra vicenda si apre tutta interna fra l’Università e l’AOU Mater Domini è veramente paradossale. Le doglianze che il prof. Ciro Indolfi sulle correzioni operate dal Rettore De Sarro sull’atto aziendale proposto dal commissario Giuliano quelle che riguardano l’unità di Emodinamica che nasce da “una scelta di grande miopia clinica” – come sottolinea Indolfi – ci consegna nei fatti quello che è il vero problema dell’università cittadina, la mancanza di una programmazione seria, dove tutto viene cotto e mangiato, ma soprattutto l’estraneità come fatto voluto con la città di Catanzaro ed ancora peggio con le reali esigenze della sanità calabrese. La professionalità del prof. Ciro Indolfi è fatto riconosciuto e certamente non può essere messa in discussione da quello che appare il solito gioco di palazzo, lo stesso che abbiamo registrato nel periodo di morte apparente del Sant’Anna Hospital, quando molti anche interni alla realtà universitaria si sono avventurati su progetti fumosi e megagalattici sempre con i piedi di argilla, ecco perché le parole di Indolfi sono pietre che mettono al centro del problema la valutazione dei risultati raggiunti e della funzionalità della struttura di Emodinamica, visto che non basta sempre spostare le pedine dalla scacchiera per sottoscrivere un possibile miglioramento futuro. In sanità quelli che contano sono i numeri ed i risultati non la dissertazione unilaterale basata su un fatto concretamente non valutabile, quello che non è soltanto una scortesia. Il tema che dovrebbe animare il Rettore dell’Ateneo catanzarese è semmai quello di garantire un integrazione funzionale con le altre strutture sanitarie del territorio, quelle che si devono incamminare verso l’azienda unica, ma in particolare aumentare la capacità di risposta nel comparto delle malattie cardiache, dove restituita l’operatività al Sant’Anna Hospital fatta di numeri consolidati negli anni, restano ancora da intercettare le tante domande che alimentano l’emigrazione sanitaria. Appare probabilmente poco elegante usare ad uso specifico ad intermittenza le capacità del prof. Ciro Indolfi quando servono come biglietto da visita per l’immagine universitaria e, dopo tentare di dimenticare con un pizzico di polvere recuperata sotto i tappeti delle stanze di baroni forse poco blasonati, perché è di questo che stiamo parlando. Si preoccupi semmai il Rettore De Sarro di sedersi al tavolo, con la responsabilità che dovrebbe contraddistinguerlo per il ruolo, quello che serve per ridare prospettiva con l’azienda unica alla sanità regionale, che serve per ridare speranza futura alla Facoltà di Medicina dopo le improvvide joint venture create con l’Unical di Cosenza, ma in particolare si preoccupi che le strutture che governa non creino ulteriori falle di bilancio, come avvenuto con la Fondazione Campanella, che poi ritornano sulle tasche dei calabresi chiamati sempre a pagare.

Luana Maurotti dell’Osservatorio sulla Sanità “Insieme per i malati”: Oggi 4/06/2021 apprendiamo dai giornali l’ennesimo sopruso a danno dei malati calabresi che aggrava ulteriormente i problemi atavici già esistenti. Con un atto aziendale AOU Materdomini, discusso tra le altre cose quasi in segreto, il Rettore cancella la struttura di emodinamica come struttura complessa. Il documento è stato redatto dal Commissario dell’Azienda Ospedaliera universitaria, inviato al Rettore per le osservazioni, reinviato al Commissario emendato in più punti dallo stesso Rettore, ma tutto questo senza che sia stato siglato il nuovo protocollo d’Intesa tra la stessa università e un altro Commissario, quello alla Sanità calabrese. Noi dell’osservatorio sulla sanità condividiamo totalmente il pensiero Del professore, che ha  ribadito, oltre a tutti gli eccellenti servizi offerti in cardiologia, è l’unico centro in Calabria che effettua la riparazione percutanea della mitrale. Poi ci si chiede perché i malati calabresi sono costretti all’emigrazione sanitaria, con tutte le conseguenze del caso ( aumento del debito). La domanda forte e chiara di tutti noi è questa: perché eliminare le poche unità operative che funzionano? Chi ha interesse a far morire una Sanità già agonizzante? Da ieri non staremo più zitti, ma vigileremo su questi soprusi e soprattutto esigiamo delle risposte. E’ ora di invertire la marcia, di riprenderci la nostra dignità di malati, e di pretendere il nostro diritto alla cura. Invito caldamente le associazioni di categoria, i sindacati, e tutti quelli che possono affiancarci di essere vicini a questa rete appena nata e di stringerne le “maglie” di questa rete, in modo che niente possa più sfuggire. Nessuno deve rimanere indifferente, perché il problema riguarda tutti. Nessuno è immune. Stringiamo questa rete, che sia l’inizio di una nuova era. Dove qualcuno finalmente dovrà cominciare a dare risposte. Cambiamo la “DISORGANIZZAZIONE BEN ORGANIZZATA” della Sanità calabrese.