Doppie fatture, inerzia dei responsabili, sistema di gestione non sicuro: caos sanità foto

Nella gestione delle farmacie delle aziende sanitarie l’attenzione della relazione della magistratura contabile si concentra su caso sollevato sull’ex azienda Mater Domini

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Un “caos amministrativo” che diventa totale nelle Asp. Doppie fatture, inerzia dei responsabili, sistema di gestione non sicuro. Insomma, la fotografia della sanità calabrese al centro dell’attenzione delle relazioni della Corte dei conti nell’inaugurazione dell’anno giudiziario, è ancora una volta disarmante. E preoccupante.

 

Dal problema della ricognizione del debito per mancanza delle vecchie fatture al rischio dei doppi pagamenti. E poi c’è da fare i conti con gli stessi dirigenti che operano in particolare in sede di Aziende sanitarie provinciali. In un passaggio la Procura della Corte dei conti utilizza una metafora calzante: “La situazione è paragonabile a quella di chi, avvedendosi di un incendio in atto in un ufficio adiacente al proprio, non si curi di lanciare l’allarme solo perché non si ritiene il soggetto competente a spegnere il fuoco”.

 

Ma venendo alle nostre latitudini, nella gestione delle farmacie delle aziende sanitarie l’attenzione si concentra su caso sollevato sull’ex azienda Mater Domini di Catanzaro. In questo caso la Procura specifica un problema enorme. “L’attuale gestione della rendicontazione dei magazzini di farmacia delle Asp si limita ad una presa d’atto degli ordini in entrata e delle distinte di consegna ai reparti, e opera il caricamento dei dati (inentrata e in uscita) sul sistema informatico. Ed è evidente il rischio di frodi considerato che il sistema di gestione così come organizzato non consente all’agente di rendere conto della sua gestione”.

 

Non ci sarebbero quindi le prove che i farmaci vengano effettivamente consegnati, perché il sistema virtualizzato non prevede un sistema di firme per certificare le consegne. La nota dei giudici contabili è chiara: “In sostanza il sistema fa sì che la merce presente in magazzino venga dispensata in via informatizzata al destinatario. Tale circostanza non consente di avere prova del carico e dello scarico dei farmaci in quanto lo stesso risulta solo teoricamente dalla traccia informatizzata ma non v’è la firma di presa in carico, mentre al momento dello scarico il ricevente non è individuato”.

“Dunque, in concreto non si sa se effettivamente i farmaci sono stati presi in carico e poi consegnati. In particolare, nell’ipotesi in cui il farmaco non sia disponibile lo stesso, una volta ordinato, transita solo virtualmente presso il magazzino, perché, in realtà, la merce viene scaricata direttamente presso il reparto richiedente senza che sia riscontrabile da chi venga presa in consegna”.

 

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