Scuola via Emilia, Primaria trasferita in via Apa: i genitori protestano e chiedono spiegazioni

Lettera a dirigente scolastica, Usr e Comune. Alla "nuova" sede doppi turni e concentrazione di ragazzi mentre plessi del quartiere sono utilizzati parzialmente. La richiesta di rivalutarne l’idoneità e l’agibilità

Non va giù ai genitori degli alunni di alcune classi della scuola primaria di via Emilia dell’Istituto Comprensivo Mattia Preti del quartiere Santa Maria di Catanzaro il trasferimento dei loro bambini nella struttura Monsignor Apa. Parliamo di uno stabile piuttosto lontano dalla sede naturale dell’istituto ma al di là delle distanze con diverse altre problematiche che vengono sottolineate in una lettera inviata via pec alla dirigente scolastica Michela Adduci, alla direttrice dell’Ufficio scolastico Maria Rita Calvosa, al sindaco e ai competenti assessori della giunta comunale. I genitori della II, III e IV F nella missiva evidenziano disagi e nel contempo avanzano proposte e richieste.

Ma andiamo con ordine.

Intanto i firmatari della missiva esprimono “ malcontento ed il disappunto che serpeggia a causa delle decisioni assunte dalla dirigenza scolastica in merito alla pianificazione dell’attività didattica dei propri figli che si è tradotta di fatto nel trasferimento delle classi indicate in oggetto dal plesso originario di “Viale Emilia” al plesso di destinazione “Monsignor Apa” nonché in una turnazione antimeridiana e postmeridiana a settimane alterne, che costringe i bambini a svolgere attività didattica nella giornata concomitante anche con il sabato, e, in caso di turnazione settimanale pomeridiana la permanenza in aula fino alle ore 18:20/18:30.
In quest’ultimo caso, – si legge ancora – infatti, le famiglie, soprattutto quelle in cui entrambi i genitori sono impegnati in attività lavorative, sono state gravate dal disagio di non poter opportunamente seguire, di mattina, i propri figli nelle attività didattiche.
Molta dell’utenza che gravitava sul plesso di Viale Emilia, scegliendo, peraltro, tale sede anche in ragione della prossimità all’edificio scolastico, manifesta, altresì, grosse difficoltà negli spostamenti per raggiungere il plesso di nuova destinazione ovvero quello di “Monsignor Apa”.
Esistono, poi, situazioni in cui le famiglie sono costrette a dividersi tra figli che frequentano il plesso di “Monsignor Apa” e figli che frequentano il plesso di “Viale Emilia”, per le quali è impossibile essere presente contestualmente in due posti, peraltro, distanti, negli orari fissati per l’inizio e la fine delle lezioni”.

Ma le perplessità di papà e mamme non si fermano qui. “Tale nuovo assetto – sottolineano ancora – non solo comporta l’utilizzo meramente parziale di alcuni edifici scolastici quali quello in cui è ospitato il Plesso di “Viale Emilia” (2 classi vacanti) e quello in cui è ospitato il Plesso “Croci” (4 aule vacanti) ma, per la sensibilità di noi genitori, l’aver concentrato l’offerta formativa su un unico plesso ovvero quello di “Monsignor Apa”, sul quale tra turni mattutini e pomeridiani, gravitano quotidianamente tutti gli studenti della primaria iscritti al plesso di Via Molise (12 classi), nonché quelli del Plesso Croci (classi 3D – 4D – 4E – 5E) e del Plesso “Viale Emilia” (Classi 2F – 3F – 4F), espone ad un potenziale rischio di contagio maggiore in funzione dell’elevato numero di utenti diretti (ovvero personale ATA, insegnanti, alunni) ed indiretti (ovvero le famiglie) della struttura.
È lapalissiano, infatti, che una platea più ampia, amplifica il rischio contagio (7 gruppi di bambini disposti in classi con le rispettive famiglie impegnavano prima i due plessi originari; ora 22 gruppi di bambini disposti in classi e rispettive famiglie gravitano su un unico plesso)”.

I genitori chiedono quindi “ai soggetti in indirizzo – ciascuno per le rispettive competenze – di intervenire celermente al fine di limitare i disagi sopra denunciati, eliminando ai bambini le turnazioni pomeridiane, riducendo il rischio contagio dovuto all’elevato numero di utenti diretti (ovvero personale ATA, insegnanti, alunni) ed indiretti (ovvero le famiglie) gravanti complessivamente sulla struttura, attraverso la valutazione della idoneità o meno dei locali in uso e/o a disposizione dell’Istituto Comprensivo, la eventuale successiva concessione di spazi aggiuntivi, l’eventuale necessario organico aggiuntivo ed il potenziamento del servizio del trasporto pubblico (scuolabus)”. Nella pec si chiede anche di “voler acconsentire l’accesso agli atti ogni documento, dato o informazioni dalle stesse detenute ed utile a valutare la regolarità dell’azione amministrativa nella gestione della vicenda che ci occupa, ampiamente sopra genitori nonché la loro integrità psicofisica”.