Medicina a Cosenza, associazione Universitaria Artù: “Il rettore De Sarro spieghi”

Perchè una decisione così mortificante?

Abbiamo appreso da varie testate online – scrive l’associazione universitaria Artù- la notizia dell’attivazione del corso di laurea in Medicina e Chirurgia “Tecnologie Digitali” presso l’Unical a partire dall’anno accademico 2021/22.

La Giunta Regionale, su proposta dell’assessore regionale all’Istruzione, Università, Ricerca Scientifica e Innovazione Sandra Savaglio, guarda caso docente Unical, ha dato parere favorevole all’attivazione del sopracitato corso.

Dovrebbe essere una notizia positiva per la Calabria, in quanto la nuova disciplina potrà offrire ai giovani, calabresi e non, interessanti sbocchi lavorativi, se non per il fatto che questo corso di studi, proprio per la sua specificità, avrebbe dovuto essere istituito, diremmo naturalmente, al Campus “Salvatore Venuta”, che purtroppo si rigirerà nella tomba, seppur in maniera congiunta con l’Unical. Il sogno dei politicanti dopo tanto tempo si sta finalmente realizzando? Un’altra facoltà di Medicina all’Unical? Sembrerebbe così, date le dichiarazioni che abbiamo letto in merito alla costruzione di un policlinico attorno all’università che ha sede a Rende. Forse questa scelta rappresenta anche un pretesto per attivare un altro corso di ingegneria biomedica all’Università della Calabria? Tutto è possibile e ipotizzabile!

La facoltà di Medicina a Catanzaro vanta tra i migliori docenti in ambito nazionale e internazionale. Sta ottenendo sempre più consensi grazie all’attività di ricerca. Non dimentichiamoci che nel febbraio del 2017 il nostro ateneo ha ricevuto un importante riconoscimento dall’Anvur, l’ agenzia governativa di valutazione del sistema universitario, vedendosi assegnato un premio di 4 milioni di euro, confermandosi per l’ennesima volta centro d’eccellenza. Ed ancora, negli ultimi anni, grazie anche all’apertura di nuovi cds, l’ateneo catanzarese ha registrato un notevole incremento di iscritti.

Di fronte ad una facoltà di Medicina che complessivamente funziona, situata in un punto centrale della regione, che senso ha favorire l’apertura di una ulteriore sede presso un’università situata ad un centinaio di km dall’altra?

Perché cercare di indebolire per l’ennesima volta l’ateneo del Capoluogo di Regione? Da associazione studentesca, fortemente presente nel territorio, chiediamo urgenti chiarimenti al Magnifico Rettore De Sarro, non con un semplice articolo di giornale, ma con una videoconferenza, visto il periodo di emergenza sanitaria, al fine di conoscere nei dettagli tale, al momento, mortificante decisione che coinvolge tutta la comunità catanzarese.

Siamo stanchi di soprusi, vogliamo la verità e non presteremo alcuna adesione a questo immotivato impoverimento subito dalla nostra Università.

E’ mai possibile che i tre atenei calabresi, piuttosto che sottrarsi o duplicare facoltà, non riescano a coordinarsi rafforzando i corsi di studio esistenti e magari aprendone di nuovi con migliori prospettive per il mondo studentesco?

D’altronde è inutile prendersi in giro, così come pubblicato il 7 dicembre sul sito dell’Unical, il corso prevede il rilascio congiunto di un doppio titolo di studio: la laurea magistrale in Medicina e Chirurgia e quella triennale in Ingegneria informatica e biomedica.

L’associazione universitaria Artù, pertanto, chiede a tutte le istituzioni catanzaresi e regionali di intervenire su questa incredibile vicenda. Noi, da associazione universitaria, continueremo a rivendicare i diritti, la crescita e, soprattutto, difenderemo l’UMG da altre, probabili, gemmazioni.

Come recita il motto della nostra beneamata università Dubium sapientiae initium, il dubbio è l’origine della saggezza. Noi fino a convincenti motivazioni coltiveremo consistenti dubbi, auspicando un’attenta riflessione, ed un possibile ripensamento, su una decisione fortemente penalizzante per il futuro dell’area medica della “Magna Graecia” di Catanzaro.