“Medicina non si tocca”, una manifestazione a sostegno dell’Umg

Mobilitazione generale organizzata per giovedì 22 settembre alle 11 in piazza Anita Garibaldi nel quartiere marinaro

“Medicina non si tocca”. E’ questo il titolo della mobilitazione generale organizzata per giovedì 22 settembre alle 11 in piazza Anita Garibaldi, nel quartiere marinaro, sull’onda emotiva della possibilità sempre più concreta che venga istituita una facoltà di Medicina a Cosenza.

Ad un presidente della Regione, Roberto Occhiuto, possibilista – non ha escluso questa opportunità – risponde l’intera classe dirigente e politica catanzarese con il magnifico rettore dell’Università di Catanzaro in testa, il professore Giovambattista De Sarro (“secondo me non è una buona scelta”, ha avuto modo di affermare): tutti convinti che l’ istituzione di un nuovo corso di Medicina non sarebbe in grado di migliorare la formazione dedicata ai giovani studenti, esattamente come “la istituzione di un corso di ingegneria a Catanzaro (là dove ne avesse la forza politica ed istituzionale) si tradurrebbe non già in un miglioramento del sistema, ma semplicemente di una azione campanilistica del capoluogo di Regione”.

Nell’attesa del consiglio comunale ad hoc, preannunciato dal presidente delle assise del capoluogo, Gianmichele Bosco, quindi, viene inviata l’intera cittadinanza a mobilitarsi.

La manifestazione era già stata preannunciata, nei giorni scorsi, dal consigliere comunale – e segretario cittadino del Pd di Catanzaro, Fabio Celia, che si era detto pronto anche ad intraprendere lo sciopero della fame per difendere il territorio.

Una manifestazione, quindi, per dire “no alle divisioni in ambito regionale – si legge nella locandina dell’evento -. Le sedi delle specializzazioni per ogni polo universitario devo essere: Medicina a Catanzaro, Ingegneria a Cosenza, Architettura e Agraria a Reggio Calabria”.

Una manifestazione, quindi, per “tutelare lo sviluppo dei territori – si legge ancora nella locandina che preannuncia la manifestazione di giovedì -: la sede universitaria è volano di sviluppo delle economie locali”.