Facoltà e Università: a Roma le pratiche di UniCal e Umg. Il 16 il giorno cruciale

A Catanzaro è convocato il Consiglio comunale a tema. Utile, inutile? Dipende

Giungono dalla Cittadella, a seguito dell’incontro tra il presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto e il rettore dell’Università Magna Graecia Giovambattista De Sarro, rassicurazioni e indicazioni di fattivi passi avanti verso l’avvio della nuova Azienda integrata universitaria ospedaliera Renato Dulbecco. Riportiamo in altra parte del giornale la nota del portavoce del presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, interessato in prima persona in quanto primo firmatario dell’approvata legge istitutiva.

Velocità “analogica” e lestezza “digitale”

È una buona notizia e come tale la registriamo. Occhiuto si recherà a Roma nella sua funzione di Commissario ad acta per la Calabria con la precisa missione di definire gli ultimi adempimenti burocratici che, pare di capire dall’abbondante letteratura tra l’aneddotico e il giuridico prodotta nell’ultima settimana, vogliono risolvere alla radice un vulnus “formale” – definito tale dallo stesso presidente – risalente addirittura a trent’anni fa, all’atto dell’avvio delle attività del Policlinico Mater Domini. Risalta a questo punto l’evidente dicotomia risultante dal confronto dell’attempata velocità “analogica” con la quale si arriva alla definizione della pratica “Dulbecco” con la lestezza “digitale” conferita alla procedura che porterà all’accreditamento della seconda facoltà medica all’UniCal.

L’University Day del 16 gennaio
Anzi, a volere applicare la terminologia adoperata dall’ultimo documento del Senato accademico dell’Umg – critico ma tardivo – si dovrebbe dire terza facoltà medica in Calabria, essendo la seconda, interateneo tra UniCal e Umg, già concretamente in essere. Da indiscrezioni ricevute dai due Atenei, da Arcavacata e da Germaneto, il giorno cruciale in cui tutto si deciderà sarà lunedì 16 gennaio 2023, quando le diverse pratiche provenienti dalla Calabria arriveranno sul tavolo del Ministero dell’Università e dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca): accreditamento di Medicina all’UniCal, accreditamento di Medicina Veterinaria all’Umg, per la quale sono stati già espletati i primi passi per la costruzione delle cliniche veterinarie sulle colline circostanti il Campus, già proprietà della Magna Graecia.

Il Consiglio comunale di Catanzaro a tema
Insomma, adesso che il dado è tratto, appare difficile riportare la minestra in pentola. Anche per questo, appare inutile, e leggermente patetico, l’affannarsi della politica comunale catanzarese che, ironia amara della sorte, proprio il 16 gennaio tenta ancora una volta di riunire il Consiglio con un unico punto in discussione: “La Scuola di medicina e Chirurgia di Catanzaro: prospettive di sviluppo del sistema universitario e del sistema sanitario calabresi”. Giorno cruciale il 16 gennaio: è un lunedì, scelto appositamente per permettere ala deputazione calabrese, se mai vorrà, di essere presente senza poter accampare scuse di concomitanti emergenze parlamentari.

Per quanto riguarda la prima parte del tema: “La Scuola di Medicina di Catanzaro”, sarà un Consiglio a metà tra lavaggio dei panni in famiglia e ratifica di quanto già deciso altrove. Viene in mente il liviano “Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata”. Se mai, ci si dovrebbe preoccupare per la seconda parte del tema: ”Prospettive di sviluppo del sistema universitario e del sistema sanitario calabrese”. Con l’integrazione nella “Dulbecco” Catanzaro sarà sede di uno dei più grandi poli sanitari italiani, forte di quasi 900 posti letto, due Pronto soccorso, propulsive e dinamiche Cliniche specialistiche. È sanità che lievita, economia che macina, cultura che cresce.

Pesce grande mangia pesce piccolo
Diciamo a ragion veduta che sarebbe il caso di preoccuparsi, e non solo di rallegrarsi, perché l’esperienza ormai dovrebbe insegnare che niente deve essere dato per acquisito per sempre. C’è una legge del 2010, la 240, approvata sotto l’egida dell’allora ministro per l’Università Mariastella Gelmini, che nel normare l’organizzazione delle Università contempla anche la possibilità di federazione e fusione tra le Università, in un processo selettivo a medio lungo termine che si potrebbe raffigurare nel topos del pesce grande che ingoia il pesce piccolo. Disposizioni, a dire il vero, mai applicate nel concreto ma esistenti. Ricordarsene on tempo debito è cosa buona e giusta.

Non per campanilismo
C’è anche, e più incombente, il pericolo opposto, della polverizzazione delle offerte in un sistema universitario sbrindellato, culmine del processo di progressiva “liceizzazione“ dell’insegnamento d’ateneo. Non bastasse la richiesta di una terza (o quarta) facoltà di Medicina a Reggio Calabria, ecco giungere ultimissima l’invocazione del consigliere regionale Antonio Lo Schiavo secondo il quale “sarebbe opportuno considerare la possibilità di istituire nella provincia di Vibo Valentia delle sedi staccate di atenei regionali con corsi di laurea dedicati, ad esempio, alle Scienze turistiche o alle Scienze e tecnologie agroalimentari”. Con la consueta e doverose premessa “Non per campanilismo”.