Maturità 2023 a Catanzaro, prima prova: voce ai protagonisti foto

La prima prova ha sorpreso i ragazzi che pensano già a domani e al compito di indirizzo

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Il Liceo Classico – di Maurizio Ceravolo

maturità 2023 catanzaro

Approcciare agli esami di maturità non è mai cosa semplice e, rompere il ghiaccio in maniera serena con la prima prova, può essere fondamentale per ricaricarsi in vista delle altre. Per approfondire quest’ultimo aspetto, abbiamo intercettato alcuni maturandi degli istituti superiori cittadini al termine delle sei ore previste per lo svolgimento della traccia d’italiano.

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La prima prova ha sorpreso i ragazzi del Liceo Classico “P. Galluppi”, perché non prevedevano la presenza di autori come Moravia e Quasimodo tra le tracce proposte. Per tale motivo, una buona parte di essi ha scelto di focalizzarsi sulla tipologia C, in particolare sul testo “Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp” di Marco Belpoliti. Un tema, quest’ultimo, preferito agli altri non soltanto perché “più semplice per svariare” ma anche perché giudicato utile per meditare su un argomento complesso come quello dell’attesa. “Al giorno d’oggi – afferma un maturando – si vuole tutto nell’immediato e non si sa aspettare”. “Molte persone – aggiunge – non sono pazienti e, dal mio punto di vista, essere pazienti è sinonimo di maturità”.

Passato lo scoglio della prova d’italiano, alcuni dei ragazzi intervistati si sono soffermati sulla prova di latino, che li vedrà impegnati nella giornata di domani. Da ciò che è emerso dalle loro dichiarazioni, hanno provato a “prepararsi al meglio, ripassando anche il programma degli anni precedenti” ma permane, com’è normale che sia, “un po’ di timore”.

Fermi e Pacioli – di Maria Teresa Rotundo

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Ad attendere i maturandi all’uscita del IIS Enrico Fermi del quartiere Lido ci sono alcune mamme. Sono tese e desiderose di abbracciare i propri figli per sapere com’è andata: “E’ da una settimana che siamo in ansia e questa notte abbiamo dormito pochissimo – hanno raccontato mamma Annarita, mamma Marcella, mamma Ilenia e mamma Patrizia – Questa è una giornata importante per tutti gli studenti e crediamo che questo momento sarà ricordato da loro per tutta la vita. I nostri ragazzi hanno vissuto il difficile periodo del covid e della didattica a distanza ma hanno avuto la fortuna di avere docenti preparati e molto umani che hanno saputo accompagnarli in tutto il loro percorso scolastico – hanno proseguito – Stamattina abbiamo percepito nei nostri figli una calma apparente, anche chi ha sempre studiato con impegno e dedizione ha avuto un po’ di timore. Il nostro augurio è che possano impegnarsi sempre per la realizzazione dei loro sogni – hanno concluso – di credere sempre in se stessi senza lasciarsi abbattere e continuare ad andare avanti con la stessa energia che hanno avuto in questi anni di scuola.”

Mentre varcano la porta di uscita gli studenti del Fermi sembrano stanchi ma soddisfatti e hanno voglia di raccontare la loro prima impresa: “Ho deciso di sviluppare la traccia B2, quella che partiva da una riflessione di Piero Angela perché mi ha dato la possibilità di esprimere vari concetti sia a livello tecnico che creativo”, ha spiegato la studentessa Ludovica Franco, mentre la sua compagna Samanta Pallone ha preferito cimentarsi nel testo di Moravia: “Ho scelto questa traccia perché mi ha dato la possibilità di fare un confronto con la società di oggi, si parlava di borghesia e credo che ancora oggi nella nostra società c’è una distinzione tra il lusso nel quale cui vive la borghesia e la povera gente che lavora duramente.”

Francesco De Fazio, Chiara Olivadese e Giorgia Scalzi della VD ci dicono che in classe la traccia scelta dalla maggior parte dei loro compagni è stata la C2 che partiva da un testo sull’elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp: “Era proprio una traccia nelle nostre corde – ha spiegato Francesco – oggi con i social noi ragazzi vogliamo tutto e subito, anche quando facciamo un semplice acquisto sul web siamo ansiosi di riceverlo il prima possibile, non sappiamo aspettare e questo testo ci ha permesso di riflettere tanto.” “In classe io sono stata l’unica ad aver scelto la traccia storica – ha proseguito Antonella Palaia – mi piace molto la storia, sono soddisfatta della prima prova e per quella di domani mi sento abbastanza pronta perché i docenti in questi anni ci hanno preparato bene.”

Anche all’uscita dell’ITE Grimaldi-Pacioli i ragazzi sono soddisfatti: “Credo che la prova sia andata bene – ha detto Sofia Menzica – ho scelto di cimentarmi nel testo argomentativo che mi ha permesso di parlare di cose importanti per me.” “Non ci aspettavamo queste tracce, io mi sono cimentata in quella che partiva da una riflessione di Piero Angela – ha aggiunto Anita Basile – sono soddisfatta della prova, i prof ci hanno messo a nostro agio e abbiamo lavorato con serenità.” Helena Cardamone ha invece scelto la traccia storica e anche lei è soddisfatta e pronta ad affrontare la prova di domani.

“Le tracce erano fattibili e credo che tutti i miei compagni siano riusciti a fare la prova – ha concluso un altro studente del Grimaldi – io ho scelto la tipologia C e ho trattato il tema del tempo, ho fatto un’analisi del testo e poi ho potuto inserire i miei pensieri personali. Domani ci aspetta la prova di Economia Aziendale – ha concluso – spero vada bene anche quella.”

Il liceo scientifico “Siciliani” e l’ITTS “Scalfaro” – di Daniela Amatruda

Dopo la paura e l’ansia vissuta questa mattina prima di scoprire le tracce della prima prova di italiano, all’uscita i volti erano più distesi. In molti hanno scelto la traccia dedicata all’attualità: “Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp” di Marco Belpoliti, un argomento che ha permesso a tutti di “portare a casa” questa prima prova di italiano. Il toto-tema ha infatti deluso le aspettative. Ci si aspettava D’Annunzio, Montale e Svevo, ma alla fine sono usciti Quasimodo e Petrarca, due autori che la maggior parte delle scuole, in cui abbiamo fatto visita oggi, non hanno inserito nel programma di studio. Gli studenti dunque non hanno potuto fare altro che orientarsi su altro.

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A convincere anche la prova su un testo tratto da Piero Angela, “Dieci cose che ho imparato”: “Mi è piaciuta perché era possibile spaziare su diversi ambiti anche su creatività e intelligenza artificiale”, hanno spiegato gli studenti.

Archiviata la prima prova, le paure si sono spostate sulla prova di domenica, “quella più temuta”, perché specifica per ogni indirizzo di studio. Gli studenti si affidano scherzosamente alla “fortuna” o meglio alla “generosità del compagno più bravo”.

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