Atto diffida Ic Cz Nord Est Manzoni, Anp: “No a tiro a bersaglio contro dirigenti scolastici”

Domenico Servello: Scarsa conoscenza della normativa o ricerca di visibilità?

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    Ultimamente nella città di Catanzaro si sta assistendo ad una sorta di tiro al bersaglio contro i Dirigenti scolastici degli Istituti Comprensivi, cercando di scaricare responsabilità che appartengono ad altri, nello specifico all’Ente locale (Comune) e ASP, Dirigenti scolastici solamente “rei” di applicare le normative comunitarie e nazionali per quanto attiene la gestione del servizio mensa nelle scuole.

    Da ieri si è aggiunto l’avvocato Francesco Pitaro, il quale dall’alto della sua “autorevolezza forense” diffida “l’Istituto Comprensivo “Catanzaro Nord Est Manzoni”, in persona del Dirigente scolastico, in carica p.t., entro e non oltre 48 ore dal ricevimento del presente atto, a ritirare e/o annullare e/o revocare, anche in via di autotutela, l’atto/circolare N. 17 del 21/9/2023”.
    E’ bene precisare che la circolare in questione non riguarda il servizio mensa cittadino, tema su cui in questi giorni si discute su tutti i mezzi di informazione, bensì regolamenta l’introduzione di alimenti in occasione delle feste
    Se solo l’avv. Pitaro avesse letto o quantomeno dato anche uno sguardo fugace alla circolare n. 17 del 12/09/23, avrebbe colto tutto ciò.

     

    Ricordando la frase di Andreotti “A pensar male si fa peccato ma spesso si indovina”, sorge spontaneo un dubbio: l’avv. Pitaro o non ha letto affatto la Circolare, o non ne ha compreso il contenuto, oppure, pur avendone compreso il senso, è alla ricerca di una misera visibilità, sfruttando un tema che è di estrema attualità nella città di Catanzaro.

    L’avv. Pitaro, da “uomo di legge”, dovrebbe convenire che i Dirigenti scolastici, come funzionari dello Stato devono limitarsi solamente ad applicare la normativa vigente e non hanno certo il potere di interpretarla e tanto medo di disapplicarla.

    La circolare n. 17 del 21/09/23 del Dirigente prof. Comerci ha solamente sintetizzato ed applicato quanto previsto dalla normativa europea, il Regolamento UE n. 852/2004 relativo all’igiene sui prodotti alimentari e dalle disposizioni del MIM (Linee Guida per l’educazione alimentare nella scuola italiana del 2018).
    Infatti, tale normativa è stata pensata ed emanata anche in funzione di un fattore determinante, l’aumento delle intolleranze e delle allergie alimentari; l’avv. Pitaro dovrebbe sapere che in Italia è severamente proibita l’introduzione di cibo artigianale a scuola per utilizzo collettivo, e in generale di alimenti di cui non si può risalire alla provenienza o alle proprietà degli ingredienti presenti, le modalità di conservazione e altri fattori determinanti per la sicurezza alimentare.

    Crediamo che l’avv. Pitaro concordi con questa organizzazione sindacale che la somministrazione di alimenti e bevande nella scuola implica un vigoroso richiamo a tutta l’utenza e al personale scolastico non solo normativo, sulla sicurezza e igiene degli alimenti, ma anche sui temi legali al diritto alla salute, costituzionalmente tutelato all’art. 32 e alla sicurezza alimentare, per favorire il benessere delle alunne e degli alunni a scuola, in un percorso scolastico sinergico con le famiglie in grado di contemperare lo stretto legame tra l’Istituzione scolastica e il diritto di istruzione, educazione e salute dei minori.
    Al di là delle infondate diffide o del pensiero dell’avv. Pitaro, l’Italia, infatti, ha dovuto uniformarsi alla normativa europea applicando il Regolamento UE n. 852/2004 “Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sull’igiene dei prodotti alimentari”, adottato il 29 aprile 2004, nota al grande pubblico come “Legislazione alimentare”. Il citato regolamento fissa i requisiti generali in materia d’igiene alimentare. È uno dei quattro regolamenti comunitari costituenti il cosiddetto “pacchetto igiene“, regolamenti (CE) 852, 853, 854, 882/2004, e Direttiva 2002/99. I regolamenti europei, come è noto, è una fonte di diritto derivato dai Trattati comunitari ed è un atto normativo avente portata generale, vincolante e obbligatorio in tutti i suoi elementi contenuti, direttamente applicabile una volta pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, negli Ordinamenti degli Stati membri ai sensi dell’art. 288, par. 2 del Trattato sul funzionamento dell’UE.
    E’ indubbio che il Dirigente scolastico prof. Comerci ha l’obbligo di agire “secundum legem” e non “secundum” diffide che non hanno alcun fondamento giuridico.
    E spiace notare e non è comprensibile, anzi forse è comprensibilissimo, che l’avv. Pitaro tenga ancora in piedi una diffida basata su una distorta lettura della Circolare n. 17 del 21/09/2023, con la quale NON “si inibisce l’introduzione nel plesso scolastico di pasti dall’esterno in violazione di diritti primari e fondamentali e costituzionali” ma si regolamenta l’introduzione di alimenti dall’esterno, alimenti a consumo collettivo, (se non la merenda assegnata dai genitori), al fine di evitare spiacevoli conseguenze legate a casi di allergie e intolleranze e si fa divieto di festeggiare a scuola compleanni e ricorrenze personali, che comportino consumo di alimenti da parte degli alunni prodotti artigianalmente da genitori o da esercenti attività commerciali.
    Pertanto, a tutela del buon nome del Dirigente scolastico prof. Giulio Comerci, questa organizzazione sindacale invita l’avv. Pitaro a rettificare, entro 48 ore, quanto pubblicato sugli organi di stampa in merito alla presunta illegalità e illegittimità della Circolare n.17 pubblicata dall’Istituto scolastico Comprensivo “Catanzaro Nord-Est-Manzoni” a firma del proprio Dirigente prof. Giulio Comerci.
    Con avvertenza che, decorso inutilmente il tale termine, sarà adita la competente Autorità Giudiziaria a tutela del buon nome del Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Nord-Est-Manzoni” prof. Giulio Comerci.
    Il presidente
    Struttura ANP di Catanzaro
    Domenico A. Servello

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