“Prendersi cura di chi si prende cura”, i docenti dell’I.C. Curinga ripartono con uno stage formativo ed emozionale in Sila

Il 5 ed il 6 settembre, a Camigliatello Silano, attraverso sessioni di formazione cognitiva e di Mindfulness, sarà dedicato ai professori “un tempo lento per incontrarsi, guardarsi negli occhi, ascoltarsi e creare nuove condizioni per ragionare in maniera sistemica e condivisa”

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Fuori dalle mura scolastiche, immersi nella natura e concentrati sull’ascolto di sé stessi e del gruppo, il Collegio dei docenti dell’Istituto comprensivo di Curinga si appresta a vivere una due giorni di formazione sia cognitiva che emozionale prima di riprendere il nuovo anno scolastico. Un modo per riconnettersi con il gruppo di lavoro e guardare agli obiettivi scolastici con un rinnovato benessere sia fisico che mentale.

Come spiega la dirigente dell’Istituto comprensivo di Curinga, Giovanna Bruno“la cura, la buona relazione, l’ascolto, lo stare insieme sono gli elementi fondanti di questa due giorni. Sarà un tempo lento dedicato a noi stessi, per fare quello che a scuola spesso trascuriamo: incontrarci, guardarci negli occhi, ascoltarci, avere cura l’uno dell’altro”.

“L’idea è nata nell’ultimo Collegio docenti di giugno – spiega la dirigente Bruno – quando ci siamo detti: cosa possiamo fare per noi stessi? Per non sentirci stretti ed esausti? Vogliamo condividere insieme un momento formativo ed emozionale che ci appartenga? Da qui la volontà di arricchire questi due giorni attraverso momenti di formazione cognitiva e di Mindfulness”.

Tra le attività in programma, la lezione magistrale dello psicopedagogista, Stefano Rossi, dal titolo “Pensare insieme i nuovi labirinti digitali”, nell’ambito dei Pnrr “D.M 66 Percorsi di Transizione Digitale”: Sul piano emotivo l’ombra più evidente della digitalizzazione delle nostre vite è la corrosione dell’empatia. Abituati all’interazione sui social i figli del nuovo millennio presentano difficoltà sempre più evidenti sul piano dell’intelligenza emotiva (comprendere e regolare le proprie emozioni) e dell’intelligenza sociale (sapersi relazionare). Stefano Rossi offrirà agli insegnanti spunti teorici e pratici per l’educazione emotiva e sociale sia online che offline. Nell’incontro si approfondiranno anche i nuovi labirinti digitali in cui possono cadere bambini e ragazzi dentro e fuori dalla classe.

Nell’ambito dei Pnrr “D.M 66 Percorsi di Transizione Digitale “Mindfulness – Connessioni oltre il digitale”, ci saranno anche momenti di formazione in Coeducazione e percorsi di consapevolezza, grazie alla pratica della Mindfulness, con la facilitatrice Ilenia Raffaele, presidente dell’Associazione Co.Edu.Co. , Comunità Educante Consapevoleche ha l’obiettivo di “fare da ponte tra le istituzioni e gli attori del contesto socio-educativo. Prendersi cura di chi si prende cura, è il focus del progetto. La Mindfulness come matrice principale della formazione vuole essere uno strumento d’integrazione dell’istruzione standard, che mira a coltivare i valori umani quali: non giudizio, accettazione, fiducia, empatia, curiosità, lasciar andare, equanimità. In un’alternanza di giochi di cooperazione e proposte danzanti, la Coeducazione è educare insieme, facendo rete”.

Generico settembre 2024

“L’occasione di uscire dalla scuola – spiega Bruno – e chiedermi in che cosa investiamo quest’anno, io come dirigente l’ho ben chiara: costruire nuove alleanze con le famiglie e con la comunità sociale, a cui seguirà l’intera programmazione per l’anno scolastico nuovo, ricco di apprendimenti significativi e iniziative con il territorio. Pur continuando a sposare il nostro progetto sociale di scuola desideriamo riservare un posto speciale a noi stessi che la scuola la viviamo ogni giorno con serietà, senso del dovere e abnegazione”.

“Possiamo prenderci cura – afferma la dirigente – di studenti e famiglie com’è giusto che sia, soltanto se troviamo un tempo da dedicare anche al nostro benessere e, insieme, intraprendere, con i nostri studenti, percorsi scolastici congeniali a ciascuno di loro, per farli appassionare allo studio, alla cultura, ma anche al senso di appartenenza e all’incontro. Ho una grande fiducia nei miei docenti e nelle loro potenzialità, per cui una volta rientrati a scuola, con i tempi e gli spazi canonici, con le nostre riunioni, consigli e Collegi, avremo iniziato a creare nuove condizioni per ragionare in maniera sistemica e condivisa”.

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