Catanzaro verso i playoff, al Poligiovino Giovino l’abbraccio dei tifosi fotogallery

Cori per tutti durante la seduta ma applausometro più alto per Foresti e Calabro. L'emozione di capitan Corapi. C'è chi tra i tifosi non riesce a trattenere le lacrime

Più informazioni su

Le bandiere di nuovo al vento, gli striscioni tirati fuori dalle cassapanche, srotolati ed appesi alle inferriate come solo qualche anno fa era abitudine vedere con le aquile in campo. E sorrisi: tanti sorrisi, coperti a fatica dalle mascherine a tradire la voglia di tornare ad esultare tutti insieme sulle gradinate. In cinquecento si sono trovati questo pomeriggio al Poligiovino per sostenere il Catanzaro nel suo ultimo metro prima dell’esordio playoff e caricarlo a dovere in vista della sfida di domenica contro l’Albinoleffe. A suonare il corno dell’adunata ci avevano pensato nei giorni precedenti gli ultras con un appello social dalle tinte anche vagamente goliardiche.

L’ABBRACCIO -Tifosi schierati sulle tribune, dirigenza quasi al gran completo ai bordi del campo, poi attorno alle 15 il boato per l’ingresso del gruppo guidato da capitan Corapi. «Roba da pelle d’oca e da lacrime agli occhi» per dirla con le parole del diggì Foresti; per mister Calabro «un’emozione unica, eccezionale: la conferma che quest’anno senza tifo si è perso davvero tanto». E così è, innegabilmente per il Catanzaro che in determinati frangenti della stagione avrebbe certo beneficiato del calore, della passione e della spinta del suo pubblico. I playoff che inizieranno ufficialmente domenica con la sfida a Gorgonzola saranno l’occasione per ripartire “tutti insieme, tutti uniti”. «Dopo tanti anni di sofferenza vogliamo che il sogno si avveri – le parole di Foresti – C’è tanta voglia di calcio vero e faremo di tutto per portare a casa il risultato». Cori per tutti durante la seduta ma applausometro più alto proprio per loro: il diggì ed il mister. A fine allenamento il confronto con capitan Corapi e la consegna speciale da parte degli ultras: «Testa alta, petto in fuori, e giocare con il cuore: da Catanzaro».

Più informazioni su