Avellino-Catanzaro, il doppio ex Cascione: ‘Occhio ai trabocchetti. Il cuore sempre giallorosso’

Il difensore sulla sfida di questo pomeriggio: «Attenzione al fattore entusiasmo: con Rastelli i lupi sono rinati. Aquile squadra da battere. Proprio come ai vecchi tempi....»

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Catanzaro ed Avellino figurano entrambe nel suo curriculum accanto a cifre che ricordano gli anni belli di entrambe le piazze tra serie A, intense cavalcate e promozioni. Se gli si chiede però dove abbia lasciato il cuore Armando Cascione non ha dubbi:

«Catanzaro è casa mia» dice, e basta sentire la voce per capire che le parole sono perfettamente allineate con i sentimenti. Le circostanze dell’oggi – con le aquile proprio in Irpinia a sfidare i lupi, guarda un po’ il  caso guidati da un vecchio compagno di spogliatoio – offrono l’occasione di spaziare un po’ tra passato, presente e futuro. Con un auspicio chiaro: «Spero che i giallorossi vincano e che continuino di gran carriera la loro corsa al primo posto».

«OCCHIO AI TRABOCCHETTI» – La sfida del “Partenio” in questo senso potrà e dovrà dare le giuste risposte. Facile non sarà per mille motivi: l’ex  difensore ne sottolinea tre. «In primo luogo il valore dell’avversario, che è attardato ma resta sempre un valido gruppo. Poi soprattutto l’entusiasmo: Avellino come Catanzaro è un ambiente passionale e l’ultima vittoria di Francavilla ha gasato gli animi. È la tipica sfida trabocchetto – spiega Cascione – e bisognerà tenere gli occhi aperti. Entrambe se la giocheranno all’attacco e lì i giallorossi potrebbero avere qualcosa in più». Il terzo motivo risponde al nome di Massimo Rastelli, ex giallorosso come Cascione e proprio come lui a Catanzaro nella stagione 1988/89. «Massimo è un tecnico molto preparato e di spessore – le parole del più esperto stopper – quando venne a Catanzaro era un ragazzino, ora ha abbracciato questa nuova sfida e all’Avellino può dare una migliore quadratura tattica; poi essendo un sanguigno anche il carattere che finora forse è un po’ mancato».

«LA SQUADRA DA BATTERE» – Le antenne insomma dovranno rimanere alte per Iemmello e compagni che non dovranno farsi distrarre dall’avvicinamento del big match contro il Crotone né farsi illudere dal largo divario in classifica con l’avversario biancoverde. «Quest’anno le aquile sono decisamente la squadra da battere – il pensiero di Cascione – Un gruppo strutturato per fare il grande salto in maniera diretta e fatti i debiti scongiuri tutto per ora pare andare in questa direzione. Il Catanzaro non solo gioca bene – evidenzia – ma dimostra una facilità sorprendente nel raggiungere ciò che vuole; mi auguro che riesca nell’impresa perché la città merita altri palcoscenici».

«CHE TEMPI, QUELLI….» – Gli stessi magari vissuti insieme in quel passato indimenticabile, sotto la guida di allenatori-maestri e con compagni e divenuti poi una famiglia allargata. «Arrivai l’anno che Palanca passò al Napoli; con Ranieri, Sabato, Borghi, Zaninelli e Bivi si fece un campionato alla grande. Il ricordo che ho la semifinale di coppa Italia con l’Inter che avrebbe potuto regalarci la soddisfazione di una finale a Roma. Poi il campionato con GB Fabri: una cavalcata emozionante. Ecco, proprio quel Catanzaro può dirsi simile a quello attuale». Centosessantacinque le sue presenze in giallorosso a tre riprese – 1981/82, 83/86, 87/89 – e dieci reti; «tornarci ogni estate è un piacere – sorride – e che belle le rimpatriate tra ex».

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