Catanzaro, la vera forza è nella testa. Situm: ‘Vogliamo vincerle tutte’

Il laterale croato tra i migliori nella goleada contro il Monopoli: «Ci godiamo il momento senza pensare ai numeri. Chi ci affronta ha paura e noi dobbiamo mangiare tutti gli avversari. Qui il gruppo ha un'idea comune»

Un conto è essere forti con i piedi, un altro esserlo sia con i piedi che nella testa. Sta forse qui il segreto del Catanzaro di questa stagione: quello delle meraviglie e dei record che dalla prima giornata sta dominando il campionato. Una squadra che sta letteralmente surclassando gli avversari dal punto di vista tecnico, capace in campo di fare il bello ed il cattivo tempo con chiunque, ma soprattutto che sta dimostrando con i fatti di avere quel famoso “X Factor” prerogativa esclusiva delle grandi: la testa in una sola parola, la mentalità, il carattere, la fame.

E basta ascoltare Mario Situm per capirlo: uno di quelli abituati a calcare palcoscenici importanti come a parlare poco, a bruciare l’erba sulla fascia come ad accendere scintille con parole da leader. Gli si chiede cosa si debba fare ora con un divario in classifica così ampio rispetto alla seconda e lui giù tranquillo, quasi serafico: «Niente di speciale: solo allenarci, giocare, stare bene e continuare a mangiare gli avvversari senza badare ai numeri».

«SENZA LIMITI» – «Ci stiamo godendo il momento – sottolinea il croato – In settimana lavoriamo duro e poi in partita dimostriamo quanto siamo forti. Chi gioca contro di noi ha paura. Mancano dieci partite alla fine e a prescindere da ogni discorso vogliamo vincerle tutte. Non abbiamo limiti». Guai a porsene in una marcia così arrembante. Guai anche solo a pensare di fermarsi al “quanto basta” se l’obiettivo è davvero entrare nella storia.

«RIALZATI ALLA GRANDE» – In tal senso, la vittoria di ieri contro il Monopoli può considerarsi paradigmatica perché a valanga nel risultato e con i connotati della prova di riscatto dopo il passo falso di Viterbo. «Quella sconfitta è figlia di un episodio – ricorda Situm – anche lì avevamo dominato e fatto il nostro. Il calcio è così: giochi cento partite, ne vinci novantanove. Eravamo tristi, ci siamo presi qualche giorno per sistemare le cose e come ci siamo rialzati lo abbiamo fatto alla grande».

«UN’IDEA COMUNE» – Alla grandissima si direbbe scorrendo il tabellino. Contro il Monopoli non è arrivata la gioia personale del gol ma la prova del numero novantadue è stata comunque sontuosa. Da podio dei migliori in campo. «Tutti abbiamo fatto una grande partita – la sua analisi – Il Monopoli è andato a tutto campo ed è stato coraggioso ma il nostro sistema è perfetto ed ha funzionato senza inceppi. Il mister l’ha letta e preparata molto bene. In questo gruppo c’è un’idea comune e tutti ci mettiamo a disposizione senza pensare al nostro ego: chi va in panchina spinge la squadra e quando è chiamata in causa fa il suo rispondendo presente. Siamo gente seria, matura, e questo si conta». Più di tutto forse. Persino più di una selva di piedi buoni.