SImone Alessio porta un sorriso ai degenti di Pediatria e Oncoematologia Pediatrica dell’AOU “Dulbecco” di Catanzaro

Visita nei reparti per il campione di Sellia Marina reduce dalla medaglia di bronzo alle Olimpiadi

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Momenti di allegria e leggerezza racchiusi in una medaglia, toccata e sfregata come un oggetto magico, per ritrovare coraggio e speranza nelle lunghe giornate in corsia, grazie alla visita che il campione mondiale di Taekwondo e medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi, Simone Alessio, ha voluto fare ai reparti di Pediatria e Oncoematologia Pediatrica dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro, guidata dal commissario straordinario Simona Carbone.

Generico agosto 2024

Accolto calorosamente dai bambini e dai medici, Simone Alessio si è rivelato un esempio di umanità e sensibilità. “Il messaggio, in realtà, l’ho ricevuto io da loro,” ha detto Alessio, visibilmente colpito dall’incontro. “Qui ho visto tanta gente sorridere, e raramente rimango senza parole. Questa è stata una delle volte in cui ho detto ‘wow’, quanta forza c’è in tutti questi bambini, nei genitori, e soprattutto nei medici. Spero che il messaggio sia quello di continuare con la stessa forza che ho visto nei loro occhi”.

L’incontro – organizzato grazie anche alla disponibilità del presidente della sezione provinciale del Centro sportivo educativo nazionale (Csen), Francesco De Nardo – è stato anche un momento di riflessione su come lo sport possa essere un’importante fonte di ispirazione per i piccoli pazienti.

Il dottor Giuseppe Raiola, Direttore del Dipartimento Materno-Infantile e della SOC di Pediatria, ha espresso grande ammirazione per il gesto di Simone Alessio: “È davvero ammirevole che Simone, il nostro campione olimpico, abbia dedicato un pensiero ai bambini dell’ematologia pediatrica, che in questo momento stanno affrontando il loro percorso di cura. Un campione olimpico come Simone può trasmettere solo messaggi positivi, perché dietro alla sua medaglia c’è stata una passione coltivata con grande dedizione, impegno e valori solidi. Questi sono i messaggi che dobbiamo trasmettere ai nostri bambini e ai giovani”.

La dottoressa Maria Concetta Galati, Direttore di Oncoematologia Pediatrica e del Dipartimento Onco-ematologico, ha sottolineato l’importanza di questa visita: “L’evento delle Olimpiadi è ancora fresco nella memoria di tutti, soprattutto grazie alla straordinaria prestazione di Simone, che rappresenta un motivo di grande orgoglio per noi calabresi e per la comunità catanzarese. Oggi, grazie all’intervento del Presidente della Provincia, Francesco De Nardo, Simone ha espresso il desiderio di venire a far visita ai bambini degenti. È un messaggio significativo, non solo per ciò che un giovane calabrese è riuscito a realizzare, ma anche per l’importanza del messaggio che rivolge ai bambini malati. Questo è l’esempio che dobbiamo dare ai ragazzi: uno sport sano, lontano dai comportamenti a rischio. Oggi è davvero una bellissima giornata”.

A conclusione della visita, il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Dulbecco”, Domenico Perri, ha evidenziato i profondi legami tra sport e salute: “Lo sport e la salute hanno molti aspetti in comune. Simone ha gareggiato con determinazione, sostenuto dal tifo di chi credeva in lui, con l’obiettivo di salire sul podio. Alla fine, ha raggiunto il suo sogno, portando gioia a tutti noi. Questa mattina, abbiamo visto bambini che, proprio come Simone, stanno affrontando la loro gara, supportati dai loro tifosi più affezionati: i genitori. Il traguardo che questi bambini stanno cercando di raggiungere è la loro guarigione. E in questo, sport e salute si incontrano”.

La visita di Simone Alessio ha offerto un momento di distrazione ai piccoli pazienti e alle loro famiglie, dimostrando che la solidarietà e la forza dello sport possono essere di sostegno per affrontare sfide così grandi. L’Azienda ospedaliero-universitaria “Dulbecco” si conferma, ancora una volta, non solo un luogo di cura, ma anche un punto di incontro aperto, chiamato a integrare il presidio di cura con la comunità.

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