Catanzaro, oltre la beffa c’è di più: l’approccio alle gare resta problema irrisolto

Anche contro la Cremonese avvio shock che incrina la partita. La riscossa del secondo tempo vale ma nonbasta per attenuare lo scotto di una sconfitta che pesa. Compagnon sugli scudi, Iemmello così non può incidere. Oggi la ripresa, da domani testa alla Salernitana

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Non tanto la fine, quanto l’inizio: non il gol di Barbieri – arrivato ad un soffio dal triplice fischio – quanto quello praticamente regalato a Castagnetti al quinto. Con ancora il mal di testa bello forte per la botta incassata ieri, il Catanzaro prova a fare l’analisi della sconfitta contro la Cremonese che dal lato dei numeri si è tradotta nel primo passo falso casalingo dell’anno e dall’altro nell’ennesima performance insipida, convincente solo meno di metà, di questo inizio di stagione.

APPROCCIO – Il discorso sulla beffa per carità ci può anche stare visto il modo con cui il var l’ha disegnata proprio nel momento di maggiore spinta e lucidità degli uomini di Caserta; fermarsi qui però vorrebbe dire fare un ragionamento solo parziale sull’inciampo e non dare il peso che invece merita a quell’inconsistente inizio che ancora una volta ha fatto trasparire tutte le fragilità di un gruppo ancora non squadra e che dal punto di vista tattico sta faticando oltremodo a trovare una propria, stabile, identità. Si perché il copione è qualcosa di già visto: ad Empoli con la rasoiata a freddo di Fazzini ad otto minuti dal via o a Cesena con il gancio di Kargbo poco dopo il quarto d’ora di gioco ci si era trovati pressoché nelle stesse (malmesse) condizioni. Non deve sfuggire in questo quadro il fatto che ad eccezione della gara contro la modestissima Carrarese – risolta in scioltezza – e delle sfide terminate con risultato ad occhiali – Juve Stabia e Cittadella – le aquile siano fin qui sempre andate sotto per prime manifestando problemi d’approccio ma non solo – forse anche di nerbo – e poche idee in fase di costruzione. Ieri la conferma del ritornello con il primo tempo praticamente consegnato nelle mani dei grigiorossi dopo la rottura degli equilibri ed un risultato che ad onor del vero avrebbero potuto essere – avrebbe meritato d’essere – anche più largo se gli avversari avessero dimostrato un pizzico di precisione in più. Viene dopo il capitolo della riscossa: del buon secondo tempo dettato soprattutto dal ritorno al più quadrato 3-5-2 e dall’inserimento sensato di Pittarello davanti frustrato alla fine dalla zampata dei lombardi in contropiede. Viene dopo e non può bastare per attenuare lo scotto di una sconfitta che giocoforza aumenta i dubbi.

SUPER COMPAGNON – Sul piano individuale buona la prova di Situm – tra i più positivi, ieri, sia a destra che a sinistra – più brillante ancora quella di Compagnon: l’unico probabilmente a tentare qualche spunto nell’uno contro uno, gratificato da una rete che è pezzo al tempo stesso di bravura e di destrezza. L’ex Juventus pare essersi caricato sulle spalle l’iniziativa offensiva tra Cittadella e Cremonese rendendosi di fatto indispensabile per i giallorossi che per altre vie non hanno dimostrato finora di saper arrivare nel cuore dell’area avversaria. La propria di area invece le aquile l’hanno vista ieri macchiata da parecchie sbavature: un Pigliacelli non perfetto in occasione dell’uno a zero – il tiro-cross taglia, lui l’accompagna con lo sguardo – un Antonini ancora poco puntuale sul bis – sbagliata la lettura sul lancio di Castagnetti, debole l’opposizione a Collocolo e tiene in gioco Johnsen. Più di ogni altra cosa però è la prova opaca di Iemmello a destare perplessità: così il numero nove non può incidere: oggi alla ripresa per lui solo terapie – nelle ore della vigilia era stato condizionato da un fastidio al polpaccio – mentre per i non impiegati contro la Cremonese una sgambata semplice a Giovino. Da domani, smaltita la delusione, si comincerà a guardare alla Salernitana.

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